Scozia, la prima ministra dichiara l’emergenza climatica

Quando l’attivismo funziona: in Scozia la politica fa un passo verso il clima

Durante un congresso del suo partito, la prima ministra scozzese Nicola Sturgeon ha dichiarato l’emergenza climatica. La premier ha espresso la necessità di accelerare gli sforzi per ridurre le emissioni di anidride carbonica, affermando che se il comitato di esperti sul clima del Regno Unito consiglierà, nel suo report, un’azione rapida per ridurre la produzione di CO2, il suo governo agirà immediatamente. Sturgeon, a quanto ha affermato, vuole rendere la Scozia «leader mondiale» nella lotta al cambiamento climatico. Il Partito Nazionale Scozzese (Snp) di Sturgeon, promotore di un secondo referendum per l’indipendenza della Scozia, si presenta come forza principale anti-Brexit alle elezioni europee.Il deputati Snp avevano votato contro la mozione dei Verdi scozzesi di dichiarare l’emergenza climatica. Dopo tre incursioni dei militanti ecologisti di Extinction Rebellion al Parlamento scozzese, la prima ministra sembra però aver cambiato idea.


La leader dello Snp ha infatti affermato di essere stata ispirata dall’incontro con giovani militanti ambientalisti che stavano scioperando per il clima saltando la scuola. «Hanno ragione – ha affermato Sturgeon -dobbiamo assumerci le nostre responsabilità» per arrestare il cambiamento climatico. «Faccio questa promessa in pubblico ai giovani che ho incontrato e alla loro intera generazione -ha dichiarato – Se quel report ci dirà che possiamo spingerci più lontano o andare più veloce, lo faremo. La Scozia darà l’esempio». Anche Jeremy Corbyn ha affermato che i laburisti presenteranno in Parlamento la proposta di dichiarare l’emergenza climatica. Mercoledì, il suo partito dovrebbe mettere pressione al governo inglese perché questo si allinei alle dichiarazione della premier scozzese. In Gran Bretagna, già 59 comuni, tra cui Londra, hanno sottoscritto l’impegno di ridurre in modo significativo le emissioni di CO2 nei prossimi 11 anni.


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