Ecco l’intercettazione che inguaia Fontana. E si parla anche di Toti

Nell’ordinanza di misura cautelare la preoccupazione di Fontana per il suo socio di studio. Che ha ottenuto un incarico proprio dalla Regione Lombardia

Attilio Fontana al momento non è indagato. Ma le intercettazioni che lo coinvolgono sono piuttosto pesanti – come ha sottolineato la procura di Milano che, però, sta ancora “valutando” in che veste sentirlo. Vale dunque la pena di leggerle meglio. E’ il 18 aprile 2018, le elezioni nazionali e regionali sono passate da poco quando Gioacchino Caianiello, ex coordinatore provinciale di Forza Italia a Milano ma ancora uomo molto potente all’interno del partito azzurro, incontra Matteo Bianchi, segretario della Lega di Varese e attualmente parlamentare. Gli spiega il piano e il tono delle conversazioni con Fontana.



La conversazione, riportata, dice molto della confidenza che il plenipotenziario azzurro vanta con il governatore Lombardo:

…ho chiamato Attilio, adesso..adesso l’ho chiamato, perché devo..per fargli..con la scusa degli auguri …devo mandargli un messaggio, se capisce, capisce! se non capisce poi son cazzi suoi, no?!…allora per essere chiari, quando io ho visto lui, lui mi ha detto che aveva due problemi uno Luca e l’altro Mentasti…la prima volta che vado lì dice “domani vedo Toti!”, dice “chiedo a Toti per Luca!”, io gli dico “Attì non fare queste cose, perché tu sei il Presidente della Regione Lombardia, ti vengono a curare fino all’ultime cose, il tuo punto debole oggi è Luca…se tu chiedi a Toti, Toti se ti fa un piacere…no! passa all’incasso doppio e vieni sputtanato, perchè Toti è una merda, fidati del sottoscritto!…

Ecco l'intercettazione che inguaia Fontana. E si parla anche di Toti foto 2
Ansa | Pietro Tatarella e Fabio Altitonante

La principale preoccupazione di Fontana è, in realtà, dice la gip di Milano Raffaella Mascarino che ha firmato l’ordinanza di misura cautelare per 43 persone, il ruolo di Luca Marsico suo socio di studio in grande difficoltà economica. L’esponente di Forza Italia si dice disposto ad aiutare l’avvocato in cambio, ovviamente, della nomina ad una persona di stretta osservanza forzaitaliota.

Tanto più che l’aiuto a Fontana tornerebbe indirettamente proprio al governatore:

Ufficialmente è una questione di amicizia ma lì la questione è una questione di business, perché lui adesso uscirà dallo studio, quindi uscendo dallo studio, entra la figlia, entrando la figlia quello studio dura poco, vuoi per il carattere della figlia, vuoi perché c’è una differenza anagrafica e quindi lui secondo me vuole risarcire attraverso l’incarico.

Ad ascoltare i dettagli è sempre il parlamentare leghista Bianchi:

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hai da nominare il direttore dell’agenz..il direttore generale della formazione, prendi Zingale perché è quello dell’Afol, della città metropolitana, te lo porti via..è di Busto, lo metti lì ed è uno del territorio. Zingale in Afol ti fa arrivare le consulenze per il tuo socio…e così abbiamo risolto il problema del tuo socio, tu non fai un cazzo e l’operazione te la faccio io, però mi devi mettere questo qua a fa il direttore generale, perché questo fa il direttore generale e lui sposta la cosa qua.

E’ la stessa gip a spiegare però che il discorso si fa molto più serio e c’è un “riscontro decisivo” quando ad essere intercettato è lo stesso Fontana, che parla proprio con Caianiello. Il 27 aprile 2018 i due si sentono, Caianello dice di essersi mosso nella direzione concordata. E Fontana si mostra molto disponibile e in grande confidenza con l’esponente politico berlusconiano. Ecco le parole di Fontana:

Anch’io sto andando avanti in un’altra direzione quando poi ti dico mettiamo insieme le due cose e vediamo….va molto bene, io ti ripeto comunque ho voluto percorrere un’altra strada in modo che abbiamo delle alternative, poi insieme ci troviamo e decidiamo quale sia la migliore…io dovrei avere una risposta definitiva per la mia cosa, così..ti ripeto confrontiamo le due ipotesi e vediamo quale sia la migliore o magari tutte e due vediamo…

Fontana e Caianiello concordano anche di vedersi la settimana successiva alla “mensa dei poveri” come chiamano il ristorante Da Berti, a Milano.

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Ansa | Attilio Fontana e Matteo Salvini

E’ vero che in questa conversazione, Fontana fa anche capire di aver declinato l’offerta di Caianiello. Sembra però non curarsi molto dei limiti prettamente legali, tanto che lascia intendere di non aver chiesto a Toti ma di avere altro in mente.

poi quando ti dico anche la mia è una cosa…non è quella che ti avevo detto, non è quella…anch’io ci penso hai visto che i tuoi…hai visto che i tuoi..i tuoi consigli li ho seguiti quasi tutti.

Sull’incarico a Marsico la storia si chiude qui, almeno per quel che riguarda il suggerimento fatto da Caianello. Ma come ha spiegato il procuratore di Milano, Francesco Greco, la vicenda potrebbe non essere definitivamente chiusa. Marsico, infatti, ha successivamente ottenuto un incarico e proprio in Regione Lombardia, all’interno del Nucleo di valutazione degli investimenti della Regione. «Su questo episodio – ha detto – la posizione del presidente Fontana è in corso di valutazione da parte nostra».