Torre Maura, manifestanti indagati per istigazione all’odio

di OPEN

La Digos ha presentato un’informativa alla Procura sulle proteste degli ultimi mesi nelle periferie Est di Roma. Antonioni, il leader di Casapound per la regione Lazio, compare sia nei fascicoli degli indagati di Torre Maura che in quelli di Casal Bruciato

Inizia la resa dei conti giudiziaria per gli autori della "rivolta del pane" al rovescio, quella che il cibo non lo chiede ma lo toglie e lo calpesta. Per i fatti di Torre Maura, la periferia est di Roma messa sotto assedio a inizio aprile dai militanti di Casapound in protesta contro l'arrivo di 14 famiglie rom, la Digos ha identificato tutti i coinvolti attraverso i video e le immagini di quei giorni.


L'informativa è stata depositata alla Procura di Roma ieri 10 maggio, e tra i 41 indagati compare il nome di Mauro Antonini, responsabile del Lazio per il partito. I reati ipotizzati per le persone coinvolte sono istigazione all'odio razziale, apologia di fascismo, interruzione di pubblico servizio, incendio doloso e manifestazione non preavvisata. Tra militanti e residenti, la maxi-informativa parla di circa 200 persone, tra cui non risultano né minori né donne.


«Pure i panini gli portate! Devono morire di fame!», si sentiva dire in via Codirossoniin quei giorni di aprile, quando l'ultradestra capitolina aveva aizzato i residenti (questa la posizione degli inquirenti) a protestare con successo contro l'arrivo di 70 rom nella palazzina d'accoglienza. I militanti arrivarono a incendiare l'auto di un operatore socialee tre cassonetti della spazzatura; le fiamme divamparono fino a danneggiare il camperdi Suzana, un'altra rom residente nella zona.

Antonini e i suoi sono le stesse persone che in questi ultimi giorni sono scese in via Satta a Casal Bruciato, distante una decina di chilometri da Torre Maura, per contestare l'arrivo di un'altra famiglia rom (regolarmente ricollocata secondo i piani della Giunta Raggi). Gli stessi che avevano presidiato, qualche settimana prima, anche le proteste di via Ciprano Facchinetti.

Il nome del responsabile CasaPound del Lazio compare nelle informative sui fatti dientrambe le periferie depositate dalla Digos in Procura, all'attenzione del pm Eugenio Albamonte. Per quanto riguarda i fatti di Casal Bruciato, oltre alle accuse formulate per Torre Maura, Antonini dovrà rispondere alla denuncia di resistenza a pubblico ufficiale. Inoltre, mentre Senada Omerovic tentava di entrare nella palazzina regolarmente affidatale dalla giunta, Antonini le ha bloccato l'ingresso impedendole di entrare.

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