Dal legno alla carta: Alessandro Di Battista curerà la nuova collana di Fazi editore

Sarà un incarico «a tempo». L’annuncio durante la presentazione del libro «L’arma segreta della Francia in Africa»

C’è un’altra esperienza che Alessandro di Battista metterà in valigia prima di partire nuovamente con la sua famiglia per l’annunciato viaggio in India. Dopo la militanza nel Movimento 5 Stelle, la vita da deputato, quella da apprendista falegname e quella da viaggiatore, “Dibba” curerà la nuova collana di saggistica della casa editrice Fazi Editore.


Un incarico «a tempo», ha spiegato all’Adnkronos l’ex deputato, che si aggiunge alla collaborazione con il Fatto Quotidiano per il quale ha scritto diversi reportage. Un impegno che Di Battista porterà avanti senza rinunciare al suo viaggio in India e senza mai allontanarsi troppo dalla politica, dal momento che non ha mai escluso una sua ricandidatura in caso di crisi di governo.


L’annuncio è stato dato durante una delle prime uscite pubbliche dell’ex deputato dopo mesi di silenzio. L’occasione è stata la presentazione a Roma, alla Città dell’Altra Economia, del libro L’arma segreta della Francia in Africa. Scritto dalla giornalista francese Fanny Pigeaud e dall’economista senegalese Ndongo Samba Sylla. Il saggio racconta la storia del Cfa, il franco delle colonie, la valuta usata da 14 Paesi africani e considerata da Di Battista una delle cause dell’impoverimento dell’Africa.

A gennaio, non a caso, Di Battista arrivò a stracciare una banconota di questa valuta in diretta televisiva, ospite di Fabio Fazio a Che tempo che fa. «In Africa ci sono rapper famosissimi che postano sui social il mio intervento in tv – ha affermato l’esponente grillino nel corso della presentazione del libro – ha milioni di visualizzazioni».

La circostanza è stata buona anche per annunciare la partecipazione alla chiusura della campagna elettorale in Piazza Bocca della Verità a Roma. «Vado come cittadino e attivista innamorato del M5S – ha detto “Dibba” – ma starò sotto al palco. Se uno fa parte del governo sta sul palco, se è un attivista sostenitore sta sotto». E sul palco il grillino potrebbe salirci nel 2023 viste le sue  intenzioni: «Mi candido tra 4 anni perché la politica è la mia passione e mi è mancata».

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