Rivolta nel carcere di Campobasso: ecco i motivi della protesta

La protesta potrebbe essere stata scatenata dalla diminuzione di alcuni benefici e dal sovraffollamento della struttura

Una rivolta è scoppiata nel carcere di Campobasso nella serata del 22 maggio dove alcuni detenuti – 28 secondo le informazioni trapelate – si erano barricati dentro la struttura, dando fuoco ad alcuni materassi. Sul luogo si erano recato il Procuratore capo di Campobasso, Nicola D’Angelo.


Dalle finestre del carcere si erano sentita grida e rumori di ferri battuti sulle inferriate. Le prime notizie, riportate da alcune testate locali, ipotizzavano che la rivolta fosse scoppiata contro la nuova direttrice, Irma Civitareale, arrivata nel capoluogo molisano dopo aver guidato la struttura di Cassino.


I detenuti hanno poi accettato di incontrare la stessa direttrice e la protesta è rientrata. Non si conoscono i contenuti del colloquio. Fonti dell’istituto hanno confermato che nella protesta non ci sono stati feriti né atti di violenza.

Le motivazioni della rivolta

Secondo Aldo Di Giacomo, segretario del sindacato degli agenti penitenziari, i detenuti si sarebbero rivoltati in seguito alla «diminuzione di alcuni benefici quali telefonate e altro». Fra le cause della protesta ci sarebbe il l’ affollamento del II settore: secondo Di Giacomo, infatti, nel reparto alcuni detenuti avrebbero dormito con i materassi per terra, in un carcere che al momento vede la presenza di circa 180 persone.

A dare maggiori informazioni sulle motivazioni che avrebbero spinto i detenuti a protestare è stato responsabile dell’associazione Antigone Molise Gianmario Fazzini, che riferisce: “Una situazione che non poteva che avere questo epilogo perché all’interno della casa circondariale di Campobasso da due mesi si vive una situazione insostenibile e di questo mi assumo personalmente la responsabilità”.

Spiega Fazzini: «Dico questo perché abbiamo notizie dal nostro osservatorio di una situazione invivibile, non solamente da parte delle persone detenute, ma anche di tutte le strutture organizzate che lavorano all’interno del carcere a cominciare dalle guardie di polizia penitenziaria presenti all’interno della struttura, alla responsabile della area educativa dell’area sanitaria».

Anche per Antigone, al centro nel mirino, la nuova direzione: «La direttrice reggente Irma Civitareale, che viene dalla casa circondariale di Cassino, è di stanza qui a Campobasso da circa 2 mesi, e da circa 2 mesi ci sono state all’interno della struttura molisana delle nuove procedure di vita quotidiana – continua Fazzini – che hanno completamente ribaltato ciò che in anni di lavoro da parte dei precedenti direttori della struttura era stato comunque realizzato. In una struttura che già di per sé è difficilissima da vivere».

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