M5S, confermato Luigi Di Maio capo politico con l’80% di preferenze su Rousseau

A dire sì a Di Maio capo politico sono stati 44.849 votanti. La piattaforma è stata presa di mira da tre attacchi hacker nel corso del voto

Il gong è suonato alle 20, con lo stop ai click su Rousseau per confermare o meno la fiducia al capo politico del M5S Luigi Di Maio dopo il risultato «deludente» registrato alle elezioni europee.


La base si è espressa: la fiducia a Luigi Di Maio è stata confermata con l’80% delle preferenze. Il vicepremier M5S, e ministro dello Sviluppo economico e del Lavoro, resterà dove sta e continuerà a essere il leader del Movimento.


A dire sì alla conferma di Luigi Di Maio sono stati 44.849 votanti. In 11.278 hanno invece votato contro. La piattaforma Rousseau è stata presa di mira da tre attacchi hacker nel corso della consultazione.

Un esito scontato per la gran parte degli esponenti e dei militanti M5s. Il quesito a cui in decine di migliaia hanno risposto sulla piattaforma Rousseau dalle 10 alle 20 di oggi, 30 maggio, è stato questo: «Confermi Luigi Di Maio come capo politico del MoVimento 5 Stelle?».

In giornata il vicepremier leghista Matteo Salvini aveva detto di sperare in tanti «Sì» per Luigi Di Maio sulla piattaforma Rousseau. E poi aveva polemizzato con la votazione: «È bizzarro che sessanta milioni di italiani siano in attesa di quel voto».

Contro la consultazione online, il presidente della Camera Roberto Fico che ha subito detto che non avrebbe partecipato. «Sono sempre stato contrario alla politica che si identifica in una sola persona – scrive Fico -. Se il focus resta sulla fiducia da accordare o meno a una figura, e non sui tanti cambiamenti che invece, insieme, occorre porre in essere, non ci potrà essere alcuna evoluzione. Significa non cambiare niente».

Ma non è il solo a non aver partecipato alla votazione. Fortemente critica anche Carla Ruocco. C’è poi un folto gruppo di esponenti minori che si è astenuto mettendo in discussione la consultazione.

Tra questi c’è anche Maura Paoli, consigliera torinese, che ha definito la votazione su Rousseau «un’assurda buffonata (ai livelli di quella sulla Diciotti) che servirà a legittimare o no, non Di Maio in sé, ma la linea tenuta dal M5S finora». «È una votazione politica – scrive su Facebook – che si nasconde dietro un voto alla persona»

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