Estate 2019, «Concessioni sregolate e poche spiagge libere»: arrivano le diffide ai Comuni

Primi a ricevere le diffide i Comuni di Rimini e Roma, ma presto toccherà anche a Pozzuoli e ai comuni delle città balneari in Sicilia e Versilia. Al centro della diffida l’emendamento della Manovra che ha rinnovato in automatico le concessioni

Di anno in anno, lo spazio riservato alle spiagge libere è diventato sempre più stretto e di conseguenza le spiagge sovraffollate. A volte a restare libere sono spiagge non balneabili, costringendo le persone a dover pagare per godersi una giornata al mare.


È così che cittadini, associazioni, comitati hanno inviato diffide ai Comuni per lamentare un esiguo numero di spiagge libere e fermare la proroga delle concessioni per 15 anni, prevista dalla legge di Bilancio 2019. I primi a riceverle Rimini e Roma, per Ostia Lido. Ma presto toccherà anche anche a Pozzuoli e ai comuni delle città balneari in Sicilia e Versilia.


Si tratta della prima iniziativa legale coordinata volta appunto a denunciare una concessione sregolata delle spiagge che negli anni ha portato a penalizzare la comunità limitando lo spazio di tutti. Ciò che denunciano le associazioni, tra cui Legambiente, è che di anno in anno è cresciuto il numero di spiagge a concessione arrivando, in alcuni casi, a una vera e propria privatizzazione dei litorali.

Secondo il dossier di Legambiente “Le spiagge sono di tutti” circa il 60% della costa italiana è occupata da stabilimenti balneari. E lo stesso dossier, relativo all’anno 2018, mette in evidenza come per le spiagge libere vengano lasciati lembi di costa di “serie B” vicino a foci di fiumi, fognature e fossi, quindi inquinati.

Le associazioni, insieme a comitati e cittadini, si scagliano dunque contro una concessione senza regole, il cui rinnovo è automatico e non regolato da gare come vorrebbe l’Ue. La direttiva 123/2006/Ce all’articolo 12 prevede infatti che «qualora il numero di autorizzazioni disponibili per una determinata attività sia limitato gli Stati membri applicano una procedura di selezione tra i potenziali candidati».

Ma non solo, «l’autorizzazione è rilasciata per una durata limitata adeguata e non può prevedere la procedura di rinnovo automatico né accordare altri vantaggi al prestatore uscente o a persone che con tale prestatore abbiano particolari legami». Contro il rinnovo automatico delle concessioni si è espressa anche la Corte di Giustizia Ue che ha bocciato l’Italia proprio per l’emendamento della Manovra che prevede il rinnovo automatico delle concessioni.

La diffida si basa proprio su l’illegittimità di questo tipo di proroghe. «Occorre introdurre regole nuove che diano la possibilità di fruire gratuitamente del litorale fissando limiti alle spiagge che possono essere date in concessione, ma anche criteri che indirizzino le forme di gestione per premiare le esperienze virtuose di corretta e sostenibile fruizione del litorale, come del resto prevedono le stesse direttive europee», scrivono le associazioni, come riporta Adnkronos.

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