Il caldo «anomalo» è davvero «anomalo»? I cinque falsi miti che vedrete girare i questi giorni

Uno su tutti: il riscaldamento globale uccide meno del freddo

Ogni anno sul caldo circolano bufale e falsi miti. I post allarmistici sul cosiddetto «caldo anomalo» sono tra i più condivisi. Altre leggende riguardano i rimedi per proteggerci dal caldo: ventilatori e condizionatori. Ecco cinque esempi di notizie distorte o totalmente infondate in cui vi potreste imbattere in questi giorni particolarmente caldi di fine giugno.

«Ben venga il riscaldamento globale: uccide di più il freddo»

Uno studio pubblicato sulla rivista The Lancet nel 2015 viene spesso utilizzato e stravolto per sostenere che il freddo risulti essere più mortale del caldo. In realtà il senso dell’articolo è ben diverso.

I ricercatori riscontrarono che su oltre 74 milioni di decessi avvenuti tra il 1984 e il 2012 in 384 città, quelle attribuite al freddo variavano tra il 7,02 e il 7,49%, mentre quelle attribuite al caldo oscillavano tra lo 0,39 e lo 0,44%. 

Tuttavia analizzando vediamo anche che temperature estreme (sia calde che fredde) causerebbero mediamente solo lo 0,86% dei decessi. Inoltre esiste una vasta letteratura sulle maggiori mortalità correlate al caldo estremo.

Il caldo «anomalo» a luglio

Che a causa del riscaldamento globale si siano registrati soprattutto picchi di caldo “record” rispetto alle massime di freddo è un fatto, tuttavia resta ancora difficile da comprendere come mai ogni anno ci si sorprenda di avere giorni con 40°C di temperatura a luglio.

Parliamo del tormentone estivo del «caldo anomalo», smontato anche dal colonnello Mario Giuliacci in un articolo pubblicato agli inizi di giugno. «Il mese di luglio – spiega Giuliacci – è diventato mediamente più caldo di circa +2.5 gradi rispetto alle estati degli anni ’70 il che comporta un aumento medio di  ben 4 volte della probabilità di ondate di caldo con temperature oltre 34 gradi».

Due annate sono state davvero interessanti in tema di caldo record – secondo Giuliacci – il 2015 e il 2003. In questi anni sono state registrate nel mese di luglio delle punte di caldo che non sono previste per il 2019.

Il caldo record come arma chimica

I deliri veri a propri sul caldo che dovrebbe soprenderci d’estate li troviamo sul fronte complottista. Parliamo di siti dediti alla diffusione di fake news come Affari Italiani e Tanker Enemy, i quali riportarono qualche estate fa titoli che continuano a essere condivisi nei gruppi cospirazionisti: «Caldo record? Gli scienziati: “E’ un’arma chimica”».

Tutto parte da articoli pubblicati su siti americani a sostegno della teoria delle Scie chimiche. Gli autori però non fanno altro che stravolgere il senso di reali pubblicazioni scientifiche. 

Tirando in ballo immagini di nuvole “anomale”, secondo gli autori, viene così imbastita la tesi di un complotto di non meglio identificati poteri forti, i quali userebbero le onde elettromagnetiche per condizionare il clima. L’unica fonte a sostegno di queste tesi è la fervida fantasia degli autori.

I ventilatori della morte coreani

D’estate accendere il ventilatore dovrebbe essere un gesto innocuo per proteggerci dal caldo, invece una leggenda, che ha ottenuto l’attenzione dei politici della Corea del Sud, sostiene che gli anziani correrebbero il rischio di morire se si addormentassero col ventilatore acceso.

Le agenzie di sicurezza coreane mettono tutt’oggi in guardia da questo presunto pericolo di morte, dando anche delle raccomandazioni per un uso sicuro del ventilatore:

«Se a diretto contatto con un ventilatore, questo potrebbe portare alla morte per aumento della saturazione di anidride carbonica e diminuzione del livello di ossigeno. Il rischio aumenta per gli anziani e i pazienti afflitti da problemi respiratori».

La leggenda nasce negli anni ’70 quando nei media locali cominciarono a fare notizia le cosiddette «morti da ventilatore». La spiegazione è molto semplice. Anche se potrebbe farci sorridere, il meccanismo non è diverso da quello che spinge i no-vax a credere che i vaccini causino l’autismo: si confonde una correlazione con un principio di causa-effetto. 

Sicuramente ogni estate in Corea muoiono tante persone anziane, molte di queste casualmente avranno un ventilatore acceso, com’è normale che succeda quando fa caldo. Non esistono studi scientifici che dimostrino i presunti effetti mortali dei ventilatori.

Falsi miti sui condizionatori

Visto che abbiamo trattato i ventilatori spendiamo anche qualche parola sui condizionatori. Spesso le allergie e i raffreddori estivi che imputiamo ai condizionatori sono conseguenze indirette di un loro cattivo uso.

Quindi è di fondamentale importanza – specialmente nei luoghi pubblici – che vi sia una manutenzione dei condizionatori, specialmente una pulizia dei filtri, in modo da non trasformare questi apparecchi in veri e propri vettori di pollini, batteri e virus.

Per quanto riguarda invece la tesi in base alla quale i condizionatori contribuirebbero a incrementare il Riscaldamento globale, si tratta solo di un falso mito, come dimostrano recenti studi. Il problema anche stavolta non è l’apparecchio in sé, quanto il modo con cui gli forniamo energia elettrica: attraverso le risorse fossili.

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