Caos M5s sulla Tav, il giorno della verità per Governo e Movimento: arriva l’ultimatum da Bruxelles

La Nilo-Tav non convince l’ala radicale del Movimento, che convoca un’assemblea straordinaria a Torino il 5 luglio. Lo stesso giorno, l’Italia e la Francia dovranno dare chiarimenti all’Ue sul progetto

Sembrava essere una delle poche certezze rimaste in piedi sul fronte 5 Stelle, se non altro sul versante delle intenzioni. E invece, nelle ultime ore del 23 giugno, la sottosegretaria all’Economia Laura Castelli aveva parlato un possibile compromesso per stringere la mano agli avversari Sì Tav e chiudere la faccenda entro il 5 luglio, l’ultimatum segnato dall’Ue per i chiarimenti sul progetto.


Ma l’ipotesi “Tav leggera”, soprannominata la “Nilo-Tav” dal nome del suo ideatore Nilo Durbiano, non piace affatto alla base ortodossa del Movimento (tra cui Alessandro Di Battista). Durbiano, fino a un mese fa sindaco di Venaus, in Val di Susa, aveva elaborato una strategia di compromesso che aveva definito «una soluzione politica» («perché io non sono un tecnico, ma un sindaco di paese»). Ma per Alberto Airola, senatore 5stelle da sempre contrario all’alta velocità Torino-Lione, si tratta piuttosto di un modo «ancora più vigliacco di imbrogliare i valligiani».


Il piano B sarebbe già da tempo sulle scrivanie di Luigi Di Maio, Danilo Toninelli, Matteo Salvini e Giuseppe Conte. «Sono contrario», ha sottolineato Airola a Adnkronos. «Per quanto mi riguarda possono proporre anche questa soluzione, ma io e la valle No Tav la rifiutiamo in toto. Non tradirò i No Tav. La valle non si tocca e cercherò di far correggere anche il dl sicurezza bis che influisce anche sul controllo dei cantieri considerati strategici».

Se il Movimento volesse mantenere la linea dura sull’opera, l’ultima data utile per portare la questione in Parlamento sarebbe il 21 luglio. «C’è ancora più di una via d’uscita», ha sottolineato Airola. Che sferra il colpo finale contro la parte “ministeriale” dei 5 Stelle: «Di fatto mi fido più di Conte che di Toninelli e soci».

Un 5 luglio di fuoco

Intanto, il 5 luglio è sempre più vicino. Come segnalato oggi dall’Ue, il Governo italiano e quello Francese dovranno render conto di come intenderanno portare avanti il progetto. Pena, la perdita dei fondi e la restituzione dei 120 milioni già ricevuti.

ANSA | Attivisti No Tav a Torino

Una giornata da segnare in rosso sul calendario per Di Maio, che nello stesso giorno ha in programma di incontrare gli eletti e gli attivisti del Piemonte e della Valle d’Aosta per rendere conto dei progressi.

La convocazione dell’assemblea straordinaria è arrivata poche ore prima delle sollecitazioni dell’Ue, il 24 giugno, da parte del gruppo di attivisti del Movimento di Torino. A far scattare la radunata è stata proprio l’ipotesi Tav leggera, che ha fatto alzare le antenne agli irriducibili del No, provocando malcontenti anche tra i consiglieri regionali e comunali.

All’ordine del giorno ci sarà la votazione della proposta di una lettera aperta indirizzata a tutti i portavoce del Movimento affinché difendano la linea originaria. Ministri, parlamentari, consiglieri (comunali, regionali, metropolitani e di Circoscrizione), tutti a raccolta per ribadire il no all’opera e le ragioni della contrarietà.

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