Chi è Maria Licciardi, la capoclan sfuggita all’arresto (che assomiglia alla Scianel di Gomorra)

E’ considerata la leader del cartello di Secondigliano. Ed è riuscita a sfuggire all’arresto

Nelle quasi cento pagine di imputazione dell’ordinanza di custodia cautelare eseguita questa mattina a Napoli e conclusa con 99 arresti (e non 100 come avrebbe dovuto essere) c’è un nome che spicca tra tutti. E risalta due volte perché il procuratore capo di Napoli, Giovanni Melillo, ha spiegato in conferenza stampa che sì, ‘a piccerella, è sfuggita alla cattura. E’ il nome di Maria Licciardi, la godmother come l’hanno definita i siti di informazione di lingua inglese. E l’ordinanza di custodia cautelare conferma: Maria Licciardi, anche detta la madrina o, appunto ‘a piccerella per via della corporatura minuta, è la leader del clan omonimo, fondato dal fratello Gennaro ‘a scigna negli anni ’80 (morto in carcere per una infezione mal curata).


Il passaggio decisivo dell’ordinanza di custodia cautelare


Dopo l’arresto di due suoi fratelli, Maria è diventata la leader prima del clan Licciardi e quindi dell’alleanza di Secondigliano, il potente cartello che nella popolare zona di Napoli gestisce non solo il traffico di droga, ma pure il prestito di denaro ad usura, l’import export di prodotti falsi e – ed è stata questa l’innovazione introdotta da Maria – la prostituzione che fino a qualche anno fa veniva considerato affare troppo sporco per quelli che si auto definiscono uomini d’onore.


Proprio per questo suo doppio ruolo di vero e proprio capo clan e guida del cartello che ha messo fine alla guerra di Scampia, Maria Licciardi è un personaggio famosissimo. Secondo alcuni, anche se l’autore Roberto Saviano non ha mai dato conferme ufficiali, a lei si ispira il personaggio di Scianel nella terza serie della fiction Gomorra.

L’operazione svolta in particolare dai Carabinieri, su indicazione della procura di Napoli, ha portato anche al sequestro di circa 130 milioni di euro il patrimonio di beni mobili e immobili riconducibile ai clan dell’alleanza di Secondigliano sequestrato, su tutto il territorio nazionale, dal Nucleo di polizia economico finanziaria della Guardia di Finanza di Napoli.

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