Che cos’è il “cavallo di ritorno” e quei 100 euro per cui è stato ucciso il carabiniere

Un ladro ruba un oggetto di valore. Poi, attraverso un mediatore, contatta la vittima del furto e gli chiede dei soldi in cambio della restituzione della merce

«Nella sua nuda essenza anche la tragedia più grande è fatta di numeri: il Vice Brigadiere Mario Cerciello Rega aveva 35 anni, era sposato da 43 giorni e 13 ne erano passati dal suo ultimo compleanno». L’Arma dei Carabinieri ha pubblicato un commovente post su Facebook per ricordare Cerciello Rega, il carabiniere ucciso mentre era in servizio la notte tra il 25 e il 26 luglio.


Ma l’Arma l’ha fatto anche per spiegare il motivo che ha portato l’omicida a uccidere un uomo: un furto di un borsello e 100 euro per il cosiddetto “cavallo di ritorno”. «È morto stanotte a Roma per 8 coltellate, inferte per i 100 euro che i due autori di un furto pretendevano in cambio della restituzione di un borsello rubato. In gergo si chiama “cavallo di ritorno”».


Cos’è il “cavallo di ritorno”

«Ma quei numeri non sono freddi: sono il conto di un’esistenza consacrata agli altri e al dovere, di una dedizione incondizionata e coraggiosa, di un amore pieno di speranze e di promesse. E la tragedia reca la cifra più alta: l’infinito», si legge ancora nel post. L’estorsione a cui si fa riferimento, il “cavallo di ritorno”, è invece una pratica molto diffusa nella microcriminalità.

Funziona in maniera molto semplice, ovviamente illegale. Un ladro ruba un oggetto di valore, generalmente si tratta di automobili o veicoli. Trova il modo di contattare la vittima del furto, spesso attraverso una persona terza che si presenta come “conoscente” del malvivente e che si propone di voler aiutare entrambi a risolvere la questione.

Dopodiché, se la persona derubata consegna i soldi richiesti, il soggetto che fa da tramite comunica il luogo dove può recuperare l’oggetto. Altrimenti, la merce rubata non verrà mai restituita. Solitamente i veicoli rubati vengono ritrovati in campagna o in zone periferiche completamente distrutti e smantellati per ricavarne componenti da rivendere sul mercato nero.

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