Di Maio: «Salvini smemorato, il disastro Alitalia colpa del governo Lega-Berlusconi!»

Di Maio continua a voler escludere la partecipazione della famiglia Benetton nella trattativa per salvare Alitalia

Il caso Alitalia e la partecipazione della famiglia Benetton nella trattativa per salvare l’azienda continuano a dividere il governo gialloverde. Se Salvini ha detto che prima di escludere Atlantia, la holding della famiglia Benetton, bisogna ricordare che «in ballo ci sono migliaia di posti di lavoro», Di Maio, dal canto suo, ha escluso la possibilità che il gruppo possa mettere le mani su Alitalia. Ora però il vicepremier grillino arriva ad attaccare direttamente il suo alleato di Governo. «Alitalia è un’azienda che va rilanciata, ci sto lavorando da un anno. Magari si potessero risolvere le crisi aziendali con i tweet o con gli show, avremmo risolto tutti e 180 tavoli di crisi aperti al Mise», dice Di Maio per poi dare la responsabilità della crisi direttamente al governo Lega-Berlusconi.


«Su Alitalia sto riparando i loro disastri. Mi dispiace quando Salvini perde la memoria. Stiamo lavorando per mettere a posto il disastro dei capitani coraggiosi del 2008 che vide 4 miliardi di euro dei cittadini italiani all’interno dell’azienda», ha detto Di Maio. Di Maio è tornato anche ad attaccare la famiglia Benetton dopo la demolizione del moncone est del ponte Morandi. Gli imprenditori veneti controllano Autostrade e avevano in gestione il viadotto Polcevera. «Dobbiamo fare giustizia. Quelle persone che sono morte sono morte perché qualcuno non ha fatto manutenzione per questo ponte. E quel qualcuno sono Autostrade per l’Italia della famiglia Benetton, inutile che si dica Atlantia per non capire di chi stiamo parlando. Sono la famiglia Benetton», ha detto il vicepremier.


Conte: «Fuga degli investitori? Boutade»

Sul caso Atlantia si è espresso anche il premier Giuseppe Conte da Osaka. «Gli investitori devono sapere che se la società ha fatto un errore non è che fuggono perché il Governo assume conseguentemente una determinazione per contestare gravi adempimenti, se fuggono gli investitori… questa è veramente una boutade a cui non rispondo», ha detto Conte riferendosi alle preoccupazioni di Confindustria che aveva chiesto chiarezza sui dossier delicati preoccupandosi appunto della fuga degli investitori. E per quanto riguarda il ponte Morandi: «Di fronte a una tragedia così significativa questo governo ha assunto pubblicamente una posizione: si tratta di una tragedia che non può essere oscurata, non possiamo far finta di niente per rispetto ai morti e ai loro familiari. Questo ci ha portato ad avviare una procedura di contestazione alla società concessionaria di quanto accaduto. È un fatto oggettivo il grave inadempimento».

L’invito di Boccia a un linguaggio più freddo

Anche il presidente di Confindustria Vincenzo Boccia è intervenuto su questa vicenda: «Non abbiamo intenzione di elevare la polemica con il governo e speriamo che prevalga sempre di più il buon senso e la visione di futuro, ricordando che dietro queste imprese ci sono lavoratori e famiglie», ha detto Boccia.

I sindacati contro Di Maio

«Basta con dichiarazioni che rischiano di danneggiare la stabilità di una delle poche aziende solide del Paese», scrivono Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti, definendo «senza senso» la posizione del vicepremier su Atlantia. «Di Maio si occupi invece di risolvere le centinaia di crisi aziendali già in atto, per salvaguardare economia ed occupazione del Paese», concludono i sindacati.

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