«Sono fascista, razzista e pieno di rubli». L’ironia di Salvini sul “suo” Russiagate – Il video

Da Milano arriva l’apertura dell’inchiesta sul leghista Savoini per i presunti fondi al Carroccio dalla Russia. Il leader si mostra sicuro, provando a scherzarci su

Matteo Salvini sceglie di rispondere con ironia alle accuse che hanno travolto la Lega, accusata di aver ricevuto fondi e finanziamenti per la campagna elettorale dalla Russia. «Da Mosca mi sono portato a casa Masha per mia figlia e due matrioske. Non so quanti anni di carcere mi comporti tutto questo. Mai visto un dollaro, un rublo o un sesterzo», ripete Salvini. «Sono razzista, fascista e… pieno di rubli. Forse ne avete un po’ voi? Chiarisco a Anm e Csm che ho pieno rispetto del lavoro della magistratura, ma se cercate rubli a casa mia o nelle casse della Lega non li trovate. Io ritenevo e ritengo, questo sì, le sanzioni contro la Russia un errore», prosegue Salvini rivolgendosi alla magistratura italiana, dopo l’apertura del fascicolo della procura di Milano per il reato di presunta «corruzione internazionale».


Il vicepremier leghista già in mattinata aveva rigettato le accuse nei confronti del partito del Carroccio dopo la pubblicazione da parte di Buzzfeed dei messaggi audio registrati durante un presunto incontro tra petrolieri russi e alcuni uomini vicini alla Lega, tra cui Gianluca Savoini.  «Ho nascosto sul vaso di fiori un milioncino di rubli – continua a ironizzare Salvini – non ho mai visto dollari, rubli fiorini e sesterzi, ma mi accontento del contributo e del sostegno dei cittadini che, con tributo volontario, ad esempio col due per mille, ci supportano», spiega il vicepremier, che poi incalza: «Queste cose non vengono fuori per caso, è perché diamo fastidio a qualcuno. Come se gli italiani votassero perché lo dice Mosca». 


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