Trattativa Lega-Russia, la procura di Milano valuta rogatoria in Russia

Al centro dell’inchiesta per «corruzione internazionale» il presidente dell’associazione Lombardia-Russia, già collaboratore di Bossi, Maroni e Salvini

L’11 luglio la procura di milano ha avviato un’indagine sulla trattativa tra Russia-Lega e i presunti finanziamenti ottenuti dal Carroccio. Ora, la procura sta valutando di avviare una rogatoria anche in Russia, ha fatto sapere l’Ansa, dopo aver contattato fonti vicine al dossier. C’è Gianluca Savoini, presidente dell’associazione Lombardia-Russia, tra gli indagati della procura di Milano che ha aperto un fascicolo sui presunti finanziamenti da parte di fondi russi al partito di Matteo Salvini. Si ipotizza il reato di «corruzione internazionale». «Io indagato? Non ho nulla da dire, grazie» ha detto all’agenzia Adnkronos. I pm hanno acquisito la registrazione della conversazione avvenuta all’hotel Metropol di Mosca il 18 ottobre, in cui uno dei protagonisti sarebbe proprio Savoini, ben prima della pubblicazione sul sito BuzzFeed. L’inchiesta della procura nasce infatti dopo i primi articoli del settimanale l’Espresso, lo scorso febbraio, su questo argomento ed è affidata al procuratore aggiunto Fabio De Pasquale e ai pm Sergio Spadaro e Gaetano Ruta del dipartimento reati economici transnazionali. Al momento non sono noti gli altri nomi dei possibili indagati: alcune persone sono già state sentite in procura.


Perché l’ipotesi di corruzione internazionale

I pm stanno verificando se nella presunta compravendita di petrolio una parte del prezzo – oltre a quella che stando alla registrazione audio pubblicata da BuzzFeed sarebbe dovuta finire alla Lega – sia o meno arrivata a funzionari pubblici russi. Da qui l’ipotesi di corruzione internazionale. Se invece fosse stato aperto un fascicolo per finanziamento illecito al partito, la procura non avrebbe potuto indagare rapidamente anche in uno Stato estero.


Le cifre al centro dell’indagine

Gianluca Savoini, presidente dell’associazione Lombardia-Russa (che ha sede inello stabile della Lega di via Bellerio) e collaboratore del Carroccio fin dai tempi di Umberto Bossi è il faccendiere al centro dell’incontro tra altri due italiani (che nella conversazione pubblicata ieri dal sito americano chiama ‘Luca’ e ‘Francesco’) e alcuni cittadini russi. Nell’incontro del 18 ottobre a Mosca avrebbe trattato con alcuni russi per far arrivare soldi alla Lega nell’ambito di affari legati al petrolio. Un affare da 1,5 milioni di dollari che sarebbero stati destinati, questa è l’ipotesi dei pm, alla campagna elettorale in vista delle ultime Europee. Non si sa se l’intesa sia mai andata in porto.

Il Carroccio smentisce

La Lega continua a smentire la notizia, mentre il segretario del Carroccio annuncia querele. «Da Mosca ho sempre portato a casa matrioske e “Masha e Orso” per mia figlia», ha detto Matteo Salvini in diretta Facebook. «Siamo scomodi, mi è evidente. Siamo indagati, ascoltati e processati in Italia e non solo. Sono e siamo minacciati quotidianamente con i proiettili, mi è evidente», ha continuato Salvini. E poi anche il numero due della Lega, Giancarlo Giorgetti è intervenuto ai microfoni di Rai Radio1 per difenderlo: «C’è gente un po’ che millanta. Vale per tutti quelli che fanno politica. C’è in giro un sacco di gente che parla in nome e per conto del sottoscritto, chissà quante cose si inventa. Nel caso specifico a me sembra che qualche fanfarone le sparava grosse e qualcuno in modo opportunistico per chissà quali fini approfitta del fanfarone per gettare discredito su Salvini». Mentre Gianluca Savoini, coinvolto in prima persona nella vicenda, ha detto a la Repubblica di non riconoscersi nella voce dell’audio diffuso da BuzzFeed e ha definito l’intera vicenda «una trappola contro il vicepremier».

La reazione del Movimento 5 Stelle

«Siamo preoccupati per questa storia, l’apertura dell’inchiesta è una cosa da non sottovalutare – sottolineano fonti del Movimento 5 Stelle – Chiediamo trasparenza. Su questo governo non ci deve essere nessuna ombra, il Movimento non ha mai preso nessun finanziamento e mai lo prenderà, noi rispondiamo solo ai cittadini».

Sullo stesso tema: