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Casellati sull’audio sui fondi Lega-Russia: «Non discuto il lavoro dei giornalisti. Valuterò i nuovi fatti»

12 Luglio 2019 - 07:15 Redazione
Il presidente del Senato torna a esprimersi sul caso 'Moscopoli', promettendo di prendere in considerazione l'inchiesta giornalistica

«Io non mi diverto a respingere le interrogazione e non ne ho ammesse recentemente anche altre, come quelle di Forza Italia piuttosto che di Fratelli d’Italia». Così in un’intervista a la Repubblica il presidente del Senato Elisabetta Casellati torna sul litigio con i senatori Pd avvenuto all’inizio della seduta a Palazzo Madama sulla vicenda dei presunti fondi russi alla Lega.

A dare il via al battibecco era stato un intervento del senatore del Partito Democratico Alan Ferrari, vicepresidente del gruppo, che aveva chiesto al presidente un chiarimento su tre interrogazioni presentate dal Pd tra febbraio e maggio sui legami tra persone vicine alla Lega e a Matteo Salvini e dirigenti russi legati al partito del presidente Vladimir Putin e che non sono mai state pubblicate.

Secondo Casellati la mancata pubblicazione è motivata dall’inammissibilità delle tre interrogazioni: «Non potevo investire l’Aula del Senato su supposizioni e circostanze presumibili tutte coniugate al condizionale: ‘Come riferirebbe l’Espresso…’», ha dichiarato al quotidiano.

Tornando invece sulle sue dichiarazioni precedenti riguardo la rilevanza politica delle inchieste giornalistiche sui rapporti tra il Cremlino e la Lega – definiti in precedenza da lei «pettegolezzi giornalistici» – Casellati è stata più conciliante: «Valuterò i nuovi fatti e le nuove richieste. Qui non è in discussione il lavoro e la professionalità dei giornalisti, per i quali ho grande rispetto».

Le interrogazioni

«Nessuna posizione faziosa del Presidente del Senato, ma esclusivamente l’osservanza del Regolamento che, all’articolo 145, prevede che il contenuto di un’interrogazione abbia un oggetto determinato». È quanto si legge in una nota dell’ufficio stampa del presidente del Senato Elisabetta Casellati.

«Per questa ragione, in precedenza, era stata dichiarata ammissibile un’interrogazione presentata dal Partito Democratico relativa ai fondi sequestrati alla Lega, così come – si legge ancora – allo stesso modo di recente è stata dichiarata l’inammissibilità di interrogazioni presentate da altri gruppi parlamentari».

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