Finale di Wimbledon: Federer si arrende, vince Djokovic dopo 4 ore e 57 minuti

È stata la partita più lunga della storia del torneo: l’errore di Federer al quinto set regala la seconda vittoria consecutiva al serbo. Partita epica

Djokovic-Federer. Il risultato è di 7-6 1-6 7-6 4-6 13-12. Tenetela a mente la finale di Wimbledon del 14 luglio 2019. Una finale tra due campioni del tennis che sono riusciti a diventare leggende prima ancora di appendere la racchetta al chiodo. Quante volte ci siamo detti «adesso si ritirano», «ora tocca alla Next Gen». Ci sbagliavamo. Tra i Big Four solo Andy Murray ha lasciato per quei problemi fisici che, a un certo punto della carriera, diventano la normalità.


Ma Djokovic e Federer no. Non solo non se ne sono mai andati, ma sono riusciti a imporre l’ennesimo record: a Londra una finale di quattro ore e 57 minuti non si era mai vista. È stato l’ultimo atto più lungo della storia di Wimbledon. Alla fine ha vinto Djokovic, che ha salvato due championship point, negando a Federer il nono titolo a Wimbledon. Mai successo nella storia.


Il serbo ha vinto tre tie-break, ha salvato due palle break nell’incredibile 23esimo gioco del quinto set. Onore a lui, che a fine partita ha esultato con la sobrietà e il rispetto dei campioni, e che ora ha il diritto di sedersi nell’olimpo dei giocatori più forti di sempre sull’erba. Federer, in quel posto speciale, è il Re già da molti anni.

La diretta

È finita: non è stata una partita, è stata una maratona. Dopo 4 ore e 57 minuti, Djokovic bissa il successo del 2018. È lui il re di Wimbledon. Ecco il video del punto finale.

Partita infinita

L’arbitro fa fatica a tenere a bada il pubblico. Batte Federer. Mirka, sua moglie, piange sugli spalti. Ma non importa: a quasi 38 anni, il campione svizzero ha due championship point. Annullati, Djokovic stringe i denti. Siamo ai vantaggi, dopo un magico passante. Quattro ore e 15′ di gioco. Federer è a un passo dalla vittoria, ma niente da fare. Contro-break. Partita riaperta. Partita infinita. È mancato davvero un pelo, un centimetro, un ciuffo d’erba spizzato. Otto pari, ma se i vostri figli vi chiedessero cos’è il tennis, mostrate loro il match del 14 luglio 2019. È il primo anno in cui si è deciso che, dopo il 12 pari, il long-set finale non possa proseguire. Quindi c’è il tie-break. Il 14 luglio è stato raggiunto anche un altro record per una finale dello Slam britannico: è la partita più lunga di sempre.

Il rovescio di Federer

Long-set

Erano dieci anni che una finale di Wimbledon non arrivava al long-set. Il regolamento del torneo non prevede il tie-break in caso di 6-6 al quinto set. Quindi bisogna vincere a oltranza. E indovinate chi c’era dieci anni fa a giocare quella finale? Roger Federer, che sconfisse Andy Roddick 5-7, 7-6, 7-6, 3-6, 16-14. E oggi, sul Centrale dello Slam inglese, ci sono Djokovic e Federer a giocarsi un match che verrà ricordato nei prossimi anni. 7-6. 7-7. Batte il serbo. Due errori e un passante regalano a Federer un break che può valere il suo nono titolo. Lo svizzero batte e conduce 7-8.

Match infinito, si va al long-set

Quinto set

Si parte, la stanchezza non intacca la classe di questi due. Al terzo game Federer raggiunge i vantaggi con un rovescio lungolinea sparato da fuori campo. Ma con due prime di servizio Djokovic riesce ad andare avanti sul 2-1. È al sesto game che la partita prende una piega negativa per l’elvetico, positiva per Nole. Break, conduce il serbo 4-2: adesso è davvero dura per Federer recuperare. Ma succede dell’incredibile: nel game successivo Federer, nonostante qualche errore, riesce a giocare due punti magistrali. Conquista due palle per il contro-break. La prima è annullata Djokovic al servizio. La seconda è il serbo a forza troppo il dritto: la pallina finisce oltre la linea e il Centrale si infiamma. Federer c’è, il re non abdica.

Federer chiede l’asciugamano al raccattapalle

I giocatori sono entrambi stremati: Federer è costretto a giocare tanti scambi prima di ottenere il punto. Djokovic è tutta la partita che si deve piegare sulle ginocchia per sollevare i backhand insidiosi dello svizzero. Quattro pari alle 3 ore e 40′ di gioco. Questo è il tennis. Decimo e undicesimo game non fanno trasparire però un briciolo di quella stanchezza: gli scambi sono sublimi, i vincenti non mancano e il pubblico è caldissimo come poche volte a Wimbledon. Cinque pari a 3 ore 50′ di gioco. Il dodicesimo game è una meraviglia per gli occhi. Federer ha modo di andare sul 6-6, sbaglia un diritto al volo, facile per lui. Poi piazza un vincente di diritto, Djokovic fa una bella azione a rete, ma alla fine lo svizzero riesce ad allungare il match. È long-set.

L’impatto della pallina sulla racchetta di Federer

Quarto set

Dopo 2 ore e 20′ di gioco, il quarto set inizia sempre equilibrato: a parte il secondo parziale, stravinto dallo svizzero, nessuno dei due giocatori ha mai sopraffatto l’altro. L’occasione per pareggiare i conti si presenta al quinto game: Federer riesce a breakkare Djokovic e va a servire per il 4-2. Tutto il pubblico è per lo svizzero, Nole non prende bene il fatto di avere il tifo contro: anche lui, solitamente, è ben voluto dagli spettatori sugli spalti. Federer mostra tutto il suo talento come nel secondo set, sembra procedere a set alterni.

La spinta con il braccio sinistro per il rovescio di Djokovic

Al settimo game, Federer infila il secondo break che gli permette di allungare sul 5-2. Al game successivo, dopo 2 ore e 47′, Djokovic ha la sua prima palla break della partita. Annullata dopo uno scambio estenuante. Di nuovo parità ai vantaggi e seconda palla break per il serbo. Che riesce, a 2 ore e 49′ di match, a vincere il primo break della partita. Che schiaffo al volo al decimo game: lo svizzero lascia Djokovic a zero e vince il quarto set. 7-6(5) 1-6 7-6(4) 4-6. Tre ore di gioco, partita che non fa rimpiangere gli anni passati: si va al quinto.

Un recupero di Djokovic nel terzo set

Terzo set

Il terzo set prende il via come il primo parziale di questa finale. Sia Djokovic che Federer riescono a tenere il servizio senza troppe difficoltà. Poi, durante il decimo game, uno spettacolo che regala a Federer un set point: dopo uno scambio lungo lo svizzero si guadagna la discesa a rete e, su un’insperata botta di Djokovic, Federer piazza una volée sollevando praticamente da terra una palla insidiosa. Djokovic, però, si dimostra come spesso nella sua carriera incrollabile.

Djokovic in allungo

Con la battuta e una strenua resistenza da fondo campo, mantiene il servizio. Game a zero per Federer in battuta. Dodicesimo game del set, 26 tiri, scambio più lungo della partita: il match si accende di talento. Da ricordare il passante in corsa di rovescio dello svizzero. Il punto successivo lo vince Djokovic con un bellissimo rovescio incrociato. Il resto è la riproposizione del primo set: si va al tie-break. Dopo due errori non forzati di Federer, Djokovic sale in cattedra e si porta avanti 5-1 dopo uno scambio strepitoso. Due grandi punti di Federer e un ace permettono allo svizzero di risalire sul 4-5. Due servizi per il serbo per vincere il set. E non sbaglia: 7-6(4) per Djokovic, conduce il serbo per 2-1.

Secondo set

Federer deve subito ruggire per non lasciar scappare il serbo, che ha vinto un primo set tiratissimo. E lo svizzero approfitta di qualche passaggio a vuoto per andare subito in vantaggio sullo 0-1: è il primo break della partita. Djokovic ha fatto una brutta scivolata, ma sembra essere a posto. Federer tiene il servizio, e fin qui tutto normale. Al terzo game, sul servizio di Nole, Federer si porta incredibilmente sullo 0-40: il serbo riesce ad annullare il primo break point, ma non sbaglia il secondo. 3-0 per Federer, Djokovic appare in difficoltà, ma non sembra che stia riscontrando qualche problema fisico in seguito alla caduta a inizio set. Il serbo sta mettendo in fila una serie di errori non forzati, strano per un lottatore come lui. Djokovic sembra aver rinunciato al set, regala molti punti a Federer che porta a casa il secondo set. Il parziale è di 7-6(5) 1-6. Che meraviglia la palla corta in back di rovescio da fondo campo di Federer all’ultimo game del set.

Servizio di Djokovic e risposta di Federer

Primo set

Vince il sorteggio lo svizzero che decide di servire nel primo game. Scelta giusta, perché la partita non si schioda e entrambi i giocatori conservano il servizio. Da segnalare la bellezza del settimo game. Lo vince Federer, lasciando a zero l’avversario, con una spettacolare serie di giocate a rete. Passano gli anni, il talento dello svizzero no. All’ottavo game un passante di rovescio a incrociare di Djokovic fa entusiasmare il pubblico del Centrale.

Decimo game, Federer va sullo 0-30 grazie a una serie di sventagliate di diritto e una palla corta a uscire: un colpo che non esiste, sembra inventato sul momento dalla leggenda svizzera. Grazie a un ace e a due forti prime palle Djokovic riesce però a risalire sul 40-30. Attenzione però: doppio fallo, il secondo del set. Ai vantaggi però Djokovic riesce a mantenere il servizio. 5-5, ma è stato il game più combattuto di questo primo set. Si scivola così al tie-break, vinto da Djokovic anche grazie all’errore non forzato di Federer all’ultimo punto. 7-6(5) per il serbo in un’ora precisa di gioco.

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