L’ultimo saluto a Camilleri: «Vorrei ci incontrassimo tutti qui». L’invito della famiglia al cimitero acattolico

«Non ho rimpianti, ho avuto una vita fortunata, ho fatto quello che volevo e sono felice»

È morto Andrea Camilleri. Lo scrittore, inventore del commissario Montalbano, era nato nel 1925: ci lascia all’età di 93 anni con un patrimonio di oltre 100 libri scritti. Il maestro siciliano se ne è andato alle 8:20 del 17 luglio. Per volontà sua e e della famiglia, i funerali saranno riservati. La famiglia dello scrittore ha diffuso una nota che cita la conclusione della Conversazione su Tiresia: «Mi piacerebbe che ci rincontrassimo tutti quanti, qui, in una sera come questa, tra cento anni!». L’appuntamento per i lettori e gli amici dello scrittore è stato fissato per giovedì 18 luglio alle 15 al cimitero acattolico per gli stranieri al Testaccio, a Roma. Andrea Camilleri era stato ricoverato in rianimazione all’ospedale Santo Spirito di Roma esattamente un mese fa, il 17 giugno. Era arrivato nella struttura in arresto cardiaco e sin dal primo bollettino medico le condizioni erano state definite «critiche». Da quel giorno Camilleri è stato in prognosi riservata, ricoverato in rianimazione «con supporto respiratorio meccanico e supporto farmacologico».


I messaggi di addio dal mondo dello spettacolo

I messaggi di cordoglio che arrivano dal mondo dello spettacolo sono tantissimi. In radio, in tv, sulle pagine social.


L’addio dalla politica

Molti anche i messaggi dagli esponenti politici, in memoria di un grande maestro della letteratura italiana.

Anche Matteo Salvini, che in passato aveva avuto modo di scontrarsi con le idee dello scrittore, ha lasciato un ultimo saluto a Camilleri.

«Per quello che hai fatto, per quello che hai scritto, per le tue parole di umanità su chi cerca un futuro migliore. Ciao, Maestro», ha scritto su Twitter l’Ong Mediterranea Saving Humans.

«Ciao comandante. Hai condotto tante lettrici e lettori, tante cittadine e cittadini, su preziosi sentieri di cultura, passione democratica, partecipazione», ha scritto su Facebook L’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia. «Di vita civile. Ti terremo nel cuore e nella coscienza». Un tweet in memoria di Camilleri è arrivato anche dalla Polizia di Stato: «Il Commissario #Montalbano ha svelato tanto del nostro lavoro mettendo in luce l’umanità dei poliziotti sempre al servizio delle comunità. »

Il suo rapporto con la morte

In una recente intervista aveva detto: «Non ho paura di niente, nemmeno della morte». «Con la morte ci rispettiamo, nella vita c’è anche la morte, accoglierla come un atto dovuto è saggezza». «Non ho rimpianti, ho avuto una vita fortunata, ho fatto quello che volevo, sono felice di avere pronipoti e felice di aver vissuto» ha aggiunto Andrea Camilleri che, secondo il Corriere.it, circa 20 giorni fa è caduto fratturandosi il femore. Il ricordo più bello? «Il giorno in cui mi sono sposato».

«Vorrei finire la mia carriera seduto in una piazza a raccontare storie»

Il padre del “Commissario Montalbano”, autore bestseller, si stava preparando per essere per la prima volta alle antiche Terme di Caracalla, il 15 luglio, con lo spettacolo che racconta la sua Autodifesa di Caino: «Se potessi vorrei finire la mia carriera seduto in una piazza a raccontare storie e alla fine del mio ‘cunto’, passare tra il pubblico con la coppola in mano».

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