Napoli, ospedale Cardarelli: timbravano il cartellino e se ne andavano. 60 indagati

Hanno ricevuto un avviso di garanzia anche due medici. In oncologia mancano di media 8-9 persone al giorno

Sessanta persone sono state indagate per truffa a Napoli. Gli avvisi di garanzia sono stati notificati il 18 luglio dalla procura del capoluogo campano per i dipendenti dell’ospedale Cardarelli ora soprannominati «furbetti del cartellino».


Secondo quanto svelano le indagini condotte dal pm Giancarlo Novelli e dal procuratore Giovanni Melillo infatti, i dipendenti timbravano il cartellino per poi lasciare il posto di lavoro. A volte addirittura i badge venivano passati non dai legittimi proprietari ma da terzi. L’attività è stata catturata dalle telecamere installate dagli inquirenti, le cui immagini hanno giocato un ruolo chiave nelle indagini.


Le telecamere hanno anche immortalato un ragazzino tra i 12 e i 13 anni che timbrava il cartellino per conto della madre. Tra gli indagati, scrive La Repubblica, anche due medici, uno pneumologo e un oncologo. Nel reparto di trattamento dei tumori mancavano infatti circa 8-9 dipendenti al giorno.

Anche il centralino era spesso semi deserto: proprio da questa evidenza era partita nel 2015 l’inchiesta che ha poi portato a questi avvisi di garanzia. Si era infatti scoperto che i centralinisti del Cardarelli passavano 2/3 badge alla volta al momento di entrare in servizio.

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