Carola Rackete: «Minacciata in strada». Buste intimidatorie ai magistrati di Agrigento

Qualcuno «mi ha inseguita in auto e mi ha fatto con l’indice e il pollice il segno della pistola», dice ‘ex comandante. Intimidazioni e minacce anche al procuratore di Agrigento e alla gip che ha scarcerato la tedesca

Ha raccontato di aver passato le ultime settimane in «luoghi sicuri». Perché, come ha confidato al resto dell’equipaggio della ong Sea Watch, qualcuno «mi ha inseguita in auto e mi ha fatto con l’indice e il pollice il segno della pistola». A raccontarlo, secondo quanto riporta la Repubblica, è Carola Rackete, interrogata ieri ad Agrigento.


L’ex capitana della Sea Watch 3 è indagata per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e disobbedienza a nave da guerra. Su Matteo Salvini Carola non commenta, mentre il suo legale Alessandro Gamberini attacca, parlando di un «clima d’odio alimentato dal titolare del Viminale».


Le minacce a Patronaggio e Vella

Intimidazioni e minacce sono arrivate nei giorni scorsi al procuratore di Agrigento Luigi Patronaggio, e alla giudice per le indagini preliminari del Tribunale Alessandra Vella, con due buste individuate al centro di smistamento postale di Favara.

Al primo è stata indirizzata una lettera con dentro polvere da sparo. Alla seconda, «rea» di aver scarcerato la comandante della Sea Watch 3 Carola Rackete, una missiva con una ogiva di un proiettile. Entrambe le buste sono state individuate al centro di smistamento postale di Favara.

I commenti

«Piena e sincera solidarietà al procuratore Patronaggio e alla gip Alessandra Vella», dice il presidente della commissione Antimafia dell’Assemblea regionale siciliana Claudio Fava. «C’è chi pensa, invano, di intimidire o di condizionare la ricerca della verità e la tutela dei valori costituzionali su cui sono impegnati gli uffici giudiziari siciliani. Siamo vicini al lavoro dei magistrati agrigentini e abbiamo concordato con il dottor Patronaggio di ascoltarlo in commissione antimafia il prossimo 31 luglio».

«Ancora una volta i magistrati siciliani impegnati in delicate indagini sono oggetto di intimidazioni», dice il sindaco di Palermo Leoluca Orlando. «Anche se sono certo non saranno queste intimidazioni ad influenzare il loro lavoro, non può non destare inquietudine il fatto che siano oggetto di questi atti vili proprio quei magistrati che, operando in sintonia ed ossequio della Costituzione, sono stati oggetto di violentissimi attacchi verbali da parte di chi istituzionalmente è preposto alla sicurezza dei cittadini e delle istituzioni».

In copertina un’immagine del tribunale di Agrigento dove è stata interrogata la comandante della Sea Watch 3 Carola Rackete. Ansa

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