Strage di via D’Amelio, l’ex Pg Fuzio si scusa con la famiglia Borsellino. Lo sfogo della figlia del giudice: «Lettera vergognosa»

La figlia del giudice Paolo Borsellino in un’intervista al Quotidiano del Sud si è lamentata dell’inazione dello stato nel punire chi si era macchiato di un tentativo di depistaggio

Una lettera «incredibile e vergognosa». Così, Fiammetta Borsellino ha commentato il giorno dell’anniversario della morte di suo padre, il giudice Paolo Borsellino, e gli uomini della sua scorta – Emanuela Loi, Agostino Catalano, Walter Eddie Cosina, Vincenzo Li Muli e Claudio Traina –  una lettera da parte dall’ex procuratore generale della Cassazione Riccardo Fuzio, costretto alle dimissioni dopo essere rimasto coinvolto nello scandalo che ha travolto la magistratura.


Fuzio avrebbe scritto alla figlia del giudice antimafia per spiegare perché non ha avviato un’indagine per l’azione disciplinare nei confronti dei magistrati coinvolti nell’inchiesta sul depistaggio. Un anno fa, Fuzio avrebbe convocato Fiammetta e sua sorella Lucia per assicurarle che avrebbe agito in tal senso.


Che dei magistrati si fossero macchiati dei tentativi di depistaggio sull’inchiesta è stato accertato dalla Corte d’Assise di Caltanissetta. «Adesso questa lettera, scritta tra l’altro con i piedi, ci indigna ancor di più -dichiarato Fiammetta Borsellino al Quotidiano del Sud – perché dopo un anno Fuzio sostiene di non avere avuto il tempo di occuparsi di questa vicenda perché era impegnato in altre vicende giudiziarie».

«Quali lo abbiamo scoperto in queste ultime settimane, perché era occupato a pilotare con Luca Palamara le nomine dei procuratori di Roma, Torino e altre procure. Una vera e propria indecenza, si è consumato da solo», conclude amaramente la figlia del Giudice Borsellino.

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