Virus Ebola, la ministra Grillo: «Nessun allarmismo»

Nessuna paura, nessun allarmismo: basta prestare molta attenzione. Intanto per i Paesi europei «il rischio rimane basso»

Il ministero della Salute interviene emanando una circolare con le misure di sorveglianza e le raccomandazioni per i viaggiatori e i residenti nelle zone affette dall’epidemia da virus Ebola nella Repubblica democratica del Congo dal momento che lo scorso 17 luglio l’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) ha dichiarato l’attuale epidemia una vera e propria emergenza di sanità pubblica di rilevanza internazionale.


Nessuna paura, nessun allarmismo

Per i Paesi europei, comunque, sottolinea il ministero «il rischio rimane basso». Il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC) «valuta che la probabilità che un cittadino europeo che vive o che si reca nelle aree affette dall’epidemia contragga l’infezione è bassa, qualora vengano applicate le precauzioni specificate; considera inoltre che il rischio di introduzione e ulteriore diffusione di EVD (ebola virus disease) nei paesi europei sia molto bassa». Dunque, nessuna paura.


Le raccomandazioni del ministero

Il ministero, però, elenca alcune precauzioni indirizzate a tutti coloro che vivono o si recano nelle zone infette da Ebola. Anzitutto bisogna evitare ogni contatto con pazienti sintomatici, coi loro fluidi corporei e coi corpi o liquidi corporei di persone decedute; non consumare carne di selvaggina ed evitare i contatti con animali selvatici vivi o morti; lavare e sbucciare frutta e verdura prima di consumarle; lavarsi frequentemente le mani con acqua e sapone o con prodotti antisettici; avere rapporti sessuali protetti.

Poiché «non può essere escluso il rischio di introduzione dell’infezione coi viaggiatori di ritorno dalle aree affette del Congo, in particolare con gli operatori delle organizzazioni umanitarie – afferma il ministero – si invita a sensibilizzare il personale sanitario sui sintomi della malattia. Si segnala altresì che attualmente non ci sono voli diretti dalle aree affette».

Il riscontro di sintomi riconducibili all’Ebola in passeggeri che hanno soggiornato negli ultimi 21 giorni nei paesi affetti su voli indiretti, ricorda ancora il dicastero della Salute, «comporterà l’obbligo per il vettore aereo di fare scalo negli aeroporti sanitari di Roma-Fiumicino, Malpensa e Catania».

La situazione è sotto controllo

Il ministero segnala, poi, che un caso importato di malattia da virus Ebola è stato segnalato a in Congo a Goma, un’importante centro di scambi commerciali col Ruanda (si stima che circa 15.000 persone ogni giorno passino il confine da Goma al Ruanda), dove è situato un aeroporto internazionale che tuttavia non effettua voli diretti verso i paesi europei. Sono monitorati oltre 70 punti d’entrata e fino ad ora sono stati effettuati 75 milioni di screening, identificando 22 casi.

In totale, alla data del 16 luglio 2019, sono stati segnalati in Congo 2.522 casi confermati o probabili di Ebola, con 1.698 decessi. Si sono infettati 136 operatori sanitari, 41 dei quali sono deceduti. L’epidemia, precisa il ministero, «continua con una media di 80 nuovi casi segnalati settimanalmente» e l’Organizzazione mondiale della sanità ha espresso «preoccupazione per la possibile estensione dell’epidemia».

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