Sgombero CasaPound, alla Camera M5s e Lega votano contro

In mattinata il blitz di Virginia Raggi e poche ore dopo la decisione della Camera sulla mozione presentata dal Pd

Dal M5S romano è arrivato un ultimatum a CasaPound. Virginia Raggi ha chiesto che la scritta apposta in marmo anni fa sopra al portone del palazzo venga rimossa entro 10 giorni. Il blitz, questa mattina, in via Napoleone III, per consegnare assieme alla Polizia Locale del Campidoglio il verbale di notifica che la scritta “CasaPound” è abusiva. Ma sempre nella capitale, poche ore dopo, alla Camera dei Deputati va in scena un altro capitolo sulla lunga vicenda dell’immobile. Un atto che divide ancora una volta il M5S. A Montecitorio la maggioranza si è opposta allo sgombero di CasaPound, contrari anche Lega e M5S.


«Il decreto-legge 14 giugno 2019, n. 53, reca disposizioni urgenti in materia di ordine e sicurezza pubblica; non riguarda certamente situazioni di emergenza e necessità il caso dell’immobile occupato illegalmente, a Roma, da CasaPound o delle occupazioni non regolari, di circa il 14 per cento del patrimonio abitativo pubblico, di case popolari e comunali, di proprietà di aziende territoriali» – si legge nel verbale della Camera.

Uno schiaffo in faccia dunque all’azione della Raggi proprio dai suoi colleghi di partito. «Purtroppo lo sgombero non dipende da noi altrimenti lo avremmo già fatto. Siamo i primi a intervenire sulla scritta che è abusiva quanto l’occupazione dello stabile», aveva scritto su Facebook il capogruppo M5s in Campidoglio Giuliano Pacetti. Da circa un anno la sindaca Raggi ha lanciato una campagna chiedendo al Viminale lo sgombero dell’immobile e dicendosi pronta a fare quanto di competenza del Comune, ovvero offrire assistenza alloggiativa agli occupanti qualora ne avessero diritto.

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