L’ordinanza: ecco tutto quel che i magistrati sanno del delitto di Mario Cerciello Rega

Secondo i magistrati, i due hanno sostanzialmente ammesso gli addebiti, «sussistono indizi gravi e concordanti di colpevolezza». Per i due è stato disposto il carcere con regime di isolamento e con divieto di incontro tra loro. Secondo gli inquirenti, i due avevano bevuto e Elder fa uso di psicofarmaci

«Elder colpiva con numerosi fendenti il Cerciello attingendo in zone vitali tanto che, in conseguenza delle riportate lesioni, il medesimo Cerciello decedeva presso il pronto soccorso dell’ospedale Santo Spirito», questa la dinamica dei fatti chiaramente esposta dai magistrati e riportata nel testo del fermo nei confronti dei due ragazzi americani.


Gli inquirenti affermano che Natale e Elder «pur a fronte di parziali discordanze, hanno sostanzialmente ammesso gli addebiti» e ritengono inoltre che sussistano «indizi gravi e concordanti di colpevolezza».


Gli indizi

Gli indizi fondamentali dell’omicidio sono le dichiarazioni di Brugiatelli, l’uomo a cui era stato sottratto lo zaino, la testimonianza e le foto scattate da Varriale, il carabiniere sopravvissuto, le dichiarazioni del facchino e del portiere dell’albergo dove alloggiavano gli indagati, le immagini di videosorveglianza e le intercettazioni telefoniche.

Oltre a questi elementi, si legge nelle carte che «all’esterno dell’albergo è stato ritrovato lo zainetto oggetto di furto ai danni del Brugiatelli occultato in una fioriera» e che l’arma «è stata rinvenuta all’interno della stanza d’albergo».

Gli indagati

I due giovani fermati sono stati identificati dalla polizia con precisione. Natale Hjorth Gabriel Christian è nato il 3 ottobre del 2000 a San Francisco, in California, mentre Elder Finnegan Lee ha sette mesi in più, quindi ha già compiuto vent’anni, il 31 gennaio scorso.

Dalle dichiarazioni dei due emerge che una volta incontrati i carabinieri «entrambi ingaggiano una colluttazione con gli operanti che avevano detto loro di fermarsi dopo essersi qualificati e benché nessuno dei due carabinieri avesse estratto un’arma, Elder, bloccato dal Cerciello, estraeva un coltello colpendo più volte al tronco la vittima in zona vitale, desistendo dall’azione solo quando percepiva di aver sopraffatto il suo antagonista» per poi «fuggire in albergo», «occultare e ripulire l’arma utilizzata».

Le aggravanti

Per l’accusa di estorsione, compiuta ai danni di Sergio Brugiatelli a cui era stato rubato lo zaino e minacciato di non riconsegnarlo se non in cambio di 100 euro e un grammo di cocaina, l’aggravante è quella di aver «commesso il fatto in più persone riunite».

Per l’assassinio di Cerciello, le aggravanti sono quelle di aver «commesso il fatto al fine di assicurarsi l’impunità dal delitto» di estorsione e «di avere commesso il fatto ai danni di un appartenente all’Arma dei carabinieri in servizio».

L’utilizzo dell’arma

Secondo le carte, i giovani al momento del fatto avevano con sé il coltello dalle grandi dimensioni a causa della «condizione di paura di essere nuovamente ingannati e di ritrovarsi davanti a soggetti pericolosi».

I magistrati ritengono che «proprio perché i carabinieri si sono qualificati al momento di intervenire e proprio perché nessuno dei due ha tentato di estrarre l’arma, la reazione di Elder è del tutto spropositata e, per la particolare violenza, risulta arduo pensare che Natale non si sia reso conto di quanto stava accadendo».

Per queste ragioni, a carico degli indagati sussiste il quadro indiziario riferito ai delitti contestati di omicidio e tentata estorsione.

Il pericolo di fuga

Dopo il delitto, i due indagati avevano preparato i bagagli ed erano in procinto di lasciare l’hotel di Roma in cui alloggiavano in via occasionale. Quindi, «oltre all’estrema gravità dei fatti, ricorre altresì il concreto pericolo di fuga». Per queste ragioni è stato confermato il fermo

Per i due è stato disposto il carcere con regime di isolamento e con divieto di incontro tra loro.

Gli inquirenti: «I due avevano bevuto e Elder fa uso di psicofarmaci»

Stando a quanto si apprende dagli inquirenti che seguono la vicenda, i due americani avevano bevuto alcolici e il giovane che ha accoltellato Mario Cerciello Rega, Elder Finnegan Lee, fa uso di psicofarmaci: in particolare gli è stato trovato dello Xanax.

L’autopsia

Intanto, è terminata l’autopsia sul corpo del vice brigadiere effettuata nel pomeriggio presso l’istituto di Medicina legale, a Roma. Mario Cerciello Rega è morto a causa della forte emorragia provocata dalle 8 coltellate.

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