Scontro sulla giustizia, Bonafede ricorda alla Lega: «Non state governando con Berlusconi»

«Siamo ben consapevoli di non governare con Berlusconi. Ma le riforme si fanno bene o non si fanno», gli ha risposto Salvini

Continua lo scontro all’interno del governo, questa volta sul tema della riforma della giustizia. Protagonisti il ministro dell’Interno Matteo Salvini e il guardasigilli Alfonso Bonafede. Ieri il testa testa era arrivato in Consiglio dei ministri: terreno di acceso dibattito nel vertice fiume il tema della prescrizione, ma anche quello delle intercettazioni e della separazione delle carriere. Ed è proprio su quest’ultimo che Bonafede, in diretta Facebook, attacca la Lega: «La separazione delle carriere dei magistrati e la riforma delle intercettazioni sono i due punti forti della politica sulla giustizia di Silvio Berlusconi. Dico alla Lega che sono aperto a tutte le proposte, ma non stanno governando con Silvio Berlusconi. Se lo mettessero in testa». «Quando arrivano no a prescindere e si pescano argomenti qua e là – continua il ministro del M5S – che nulla hanno a che fare con la riduzione dei tempi dei processi, mi viene il dubbio che l’obiettivo sia far saltare la riforma della prescrizione che entrerà in vigore a gennaio. Mi auguro che non sia questo perché è inaccettabile fare giochini sulla carne viva dei diritti delle persone. Ho scritto la Spazzacorrotti, non permetterò a nessuno di fare giochini per far saltare la legge sulla prescrizione».


La replica di Salvini

Il ministro dell’Interno, da Milano Marittima dove domani inizierà la festa della Lega, sembra però non voler indietreggiare di un passo. Se si dimostra soddisfatto dell’anno di governo appena trascorso (un anno «che non poteva essere migliore di questo») su tema della giustizia non edulcora il suo giudizio sul testo voluto da Bonafede: «O una riforma della giustizia è importante, vera, pesante, significativa, che dimezza davvero i tempi del processo penale, o non siamo al mondo e al governo per fare le cose a metà». Arriva anche la risposta sull’allusione all’ex Cavaliere: «Siamo ben consapevoli di non governare con Berlusconi. Ma le riforme si fanno bene o non si fanno. Ce l’hanno detto loro spesso a proposito di altri temi». Ma è sulla questione della responsabilità dei magistrati che arriva l’affondo di Salvini: «In Italia c’è una categoria di persone che se sbaglia non paga». Il ministro dell’Interno aveva introdotto il discorso sulla riforma della giustizia con parole sibilline: «Qualora venisse meno, ad altri e non a noi, la voglia di sbloccare ed efficientare anche i tempi della giustizia, che oggi sono fuori dal mondo…».


Paragone: «La Lega non dica no»

Anche il senatore del Movimento 5 Stelle Gianluigi Paragone interviene per sollecitare uno sblocco della riforma. Scrive sul suo profilo Facebook: «Fa sorridere che proprio chi ama descrivere il Movimento 5 Stelle come il movimento dei “no”, opponga poi un “no” grande come una casa a un provvedimento così importante come la riforma della giustizia».

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