Perché esistono i mancini? Misteri e falsi miti su chi usa la mano sinistra (e perché sono così pochi)

In un mondo dominato dai destrimani, i mancini resistono accompagnati da un’antica scia di convinzioni su di loro, spesso sbagliate

Il 13 agosto è considerata la Giornata internazionale dei mancini, promossa dal club Lefthanders international nel 1992. Oggi questa condizione non è discriminata nel vero senso della parola, ma di fatto comporta diverse difficoltà, dovute al fatto che la maggior parte dei prodotti e degli strumenti da lavoro sono pensati per i destrimani.


Non abbiamo idea della ragione per cui una parte della popolazione sia mancina. Si tratta in fin dei conti di una lateralizzazione normale, tanto quanto essere destrimani, eppure stando alle stime più recenti solo il 10% delle persone al Mondo usa abitualmente la mano sinistra. Sono mancini il 12% degli uomini e l’8% delle donne. 


Difficile parlare di una lateralizzazione puramente casuale, basti pensare che solo il 25% dei nati da genitori mancini lo diventerà a sua volta. Anche dando un’occhiata alle impronte lasciate dai nostri antenati nelle pitture rupestri, e in diversi strumenti, troviamo lo stesso rapporto: un mancino su dieci. Perché questa disparità? 

Cooperazione e competizione

Uno studio pubblicato nel 2012 suggerisce che la presenza dei mancini sia il risultato della contemporanea esistenza di una natura competitiva e cooperativa negli umani. Essere mancini può comportare dei vantaggi nei combattimenti o in certi sport agonistici, perché usare la mano sinistra determina comportamenti imprevedibili dagli avversari.

Ma l’evoluzione da sola porterebbe a un certo punto a un equilibrio in cui mancini e destrimani sarebbero di pari numero. Noi non dobbiamo più combattere fisicamente per sopravvivere, perché viviamo in società dove i mancini possono avvalersi della cooperazione coi destrimani. Questo dovrebbe giustificare il fatto che da sempre siano sopravvissuti, ma in numero costantemente basso.

Falsi miti pro e contro i mancini

Se un tempo abbondavano i falsi miti negativi sui mancini (quelli che usavano la “mano del demonio”), oggi vanno per la maggiore quelli positivi: è vero che si tratta di una lateralizzazione, ma il fatto che l’emisfero destro del cervello (quello che controlla il lato sinistro del corpo) sia associato alla creatività, non fa sì che i mancini diventino automaticamente dei geni. 

La ragione è molto semplice: sostenere che esista un emisfero destro creativo contrapposto a uno sinistro più pragmatico è a sua volta un falso mito molto diffuso, anche se non del tutto infondato.

Le eccezioni ci sono, anche se vengono mitigate dal fatto che entrambi gli emisferi sono collegati tra loro. Per esempio il 95% dei destrimani hanno l’emisfero sinistro dominante per il linguaggio, mentre i mancini lo sono nel 70% dei casi. La ragione di queste differenze resta ancora un mistero.

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