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Il modello 3D del nostro primo ipotetico antenato: così questo teschio svela “l’anello mancante”

12 Settembre 2019 - 19:25 Juanne Pili
Il teschio del nostro primo antenato non esiste, ma è un modello utile a trovare le nostre origini

Un recente studio sulle origini dell’Homo sapiens pubblicato su Nature potrebbe appagare l’appetito di chi ancora si ostina a parlare di anelli mancanti, nonostante questo genere di argomento sia legato a una lettura errata della teoria dell’evoluzione.

Non è chiaro tutt’oggi quale fosse il primo rappresentante degli Homo sapiens attuali, ovvero il nostro più diretto antenato. Prima ancora si erano già differenziati i Neanderthal che giunsero per primi in Europa.

Nella ricerca di Nature viene ricostruita la forma che si suppone avrebbe dovuto avere il cranio di questo “antenato virtuale”. Ragione per cui parliamo di un “reperto che non esiste”.

Un intricato cespuglio evolutivo

L’immagine lineare che da un essere scimmiesco porta gradualmente all’Uomo odierno è una cattiva interpretazione dell’evoluzione, mentre esiste un vero e proprio cespuglio fatto di tante ramificazioni, così che trovare tra i fossili africani del tardo pleistocene medio (Lmp) il primo H. sapiens è quasi un’impresa impossibile.

Ma alla luce delle conoscenze acquisite lungo il cammino alla ricerca dei nostri antenati, un’idea filogenetica di come tutto possa essere cominciato possiamo farcela. Così i ricercatori hanno potuto realizzare un modello 3D, forti anche delle moderne tecnologie computerizzate, di quello che potrebbe essere stato il cranio di questo ipotetico antenato.

«Sulla base dei fossili disponibili – spiegano i ricercatori – l’Homo sapiens sembra aver avuto origine dalle popolazioni del Sud … e possibilmente, dalle popolazioni dell’Africa orientale, mentre i fossili del Nord Africa potrebbero rappresentare una popolazione che si è ibridata introgressivamente nei Neandertali durante l’Lmp».

Nature Communication/Come potremmo esserci evoluti.

Un antenato “modello” in 3D

Questo antenato virtuale dei primi umani avrebbe potuto essere vissuto in Africa circa 300 mila anni fa. Forse non troveremo mai un fossile corrispondente, ma secondo i ricercatori si tratta di un ottimo modello provvisorio. I risultati sono stati possibili elaborando dati riguardanti 260 persone da tutto il Mondo e altri provenienti da Israele risalenti a 100 mila anni fa, a questo si aggiungono le Tac eseguite sui teschi dei Neanderthal.

Sono state così individuate lungo il percorso a ritroso che porta a noi, tre popolazioni: una dal Marocco, una dalla Tanzania e una dal Sud Africa. Quindi la culla dell’umanità potrebbe non essere più localizzata in un luogo particolare, mentre ci si apre allo studio di una origine più complessa e con diverse diramazioni. Senza contare che buona parte delle line evolutive si sono arrestate lungo il cammino.

Foto di copertina: Nature Communication/Il nostro primo antenato secondo un modello 3D.

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