“Ferragosto in carcere”: i Radicali fanno visita anche a Natale Hjorth, il ragazzo accusato dell’omicidio Cerciello

Niente aria condizionata né ventilatori: nel carcere romano in estate il termometro è fisso sui 40 gradi

Si chiama Ferragosto in carcere ed è un progetto portato avanti dai Radicali. Per quattro giorni, 294 visitatori – parlamentari, avvocati e radicali – sono entrati in 72 penitenziari italiani, tra cui Rebibbia e Regina Coeli. «Nella mia città, San Francisco, forse non sarei stato in carcere: sarei uscito su cauzione», dichiara al Corriere della Sera Gabriel Christian Natale Hjort, il ragazzo americano di 19 anni indagato – insieme all’amico Elder Finnegan Lee – per l’omicidio del carabiniere Mario Cerciello Rega, e che da quasi un mese sconta la sua detenzione a Regina Coeli. Il ragazzo è uno dei 1020 detenuti del complesso carcerario che, per legge, ne potrebbe ospitare sino a un massimo di 616. Secondo quanto riportato dal Corriere, il ragazzo è di poche parole, e non accenna a nulla sulle condizioni in cui sta vivendo. Regina Coeli, d’estate, tocca temperature da Mezzogiorno di Fuoco, con il termometro che segna 40 gradi fissi. Niente aria condizionata né ventilatori: una situazione complessa da gestire non solo per i detenuti. «Così sconta la pena anche il personale penitenziario», sottolinea Irene Testa, tesoriera dei Radicali, entrata a Regina Coeli con il segretario del partito Maurizio Turco, la presidente dell’Istituto Luca Coscioni Maria Antonietta Farina Coscioni e alcuni militanti radicali.


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