Zingaretti apre su Fico premier: «Con lui, non diciamo no». Ma il grillino chiude ogni spiraglio

Il presidente della Camera piace all’ala ortodossa del Movimento Cinque Stelle e piace anche al Pd. Potrebbe essere la chiave per aprire la strada a un nuovo governo

«Se (il M5s) avanza Fico, il governo si fa in un minuto; se propone un altro nome si ragiona; se resta su Conte, si vota». Alessandro De Angelis, vicedirettore dell’Huffington Post, sintetizza così la posizione prevalente nel Pd.


La volontà di fare un governo insieme c’è ma non basta. Il nome del premier è importante, soprattutto per garantire quella «discontinuità» tanto ricercata dal Nazareno, una discontinuità che con Giuseppe Conte non potrebbe realizzarsi.


Al contrario, inziare insieme un progetto politico sarebbe più semplice se per Palazzo Chigi venisse fatto un altro nome. Fra tutti, quello di cui più si parla è Roberto Fico, attuale presidente della Camera, esponente dell’ala ortodossa del M5s e considerato politicamente orientato a sinistra.

Queste le dichiarazioni di Nicola Zingaretti, segretario del Pd, riprese dall’Huffington Post: «Stanno ancora giocando e traccheggiando. Per noi il no a Conte non è negoziabile. È chiaro che ci avanzassero la proposta di Fico, non potremmo dire di no».

L’ipotesi Fico però non sembra essere gradita al diretto interessato. In un lancio dell’agenzia stampa Agi si legge: «Roberto Fico ricopre l’incarico di presidente della Camera dei deputati e intende responsabilmente dare continuita’ al suo ruolo». La notizia sarebbe riportata da fonti vicine a Montecitorio.

Le parole di Zingaretti dopo il discorso di Conte

Lo aveva detto subito Zingaretti. Appena finito l’ormai celebre discorso di Conte in Senato, infarcito di attachi a Matteo Salvini, il segretario del Pd aveva scritto su Facebook: «Attenzione anche ai rischi di autoassoluzione. In questi 14 mesi, Conte è stato il Presidente del Consiglio, anche del Ministro Salvini, e se tante cose denunciate sono vere perché ha atteso la sfiducia per denunciarle?».

Ed è per questo che Conte non potrebbe essere il nome giusto per garantire l’alleanza tra M5s e Pd. Nelle ultime riunioni tra i leader del partito Zingaretti, a quanto riporta De Angelis, avrebbe detto ai suoi: «Io il governo lo voglio fare ma non svendo il Pd. Noi abbiamo combattuto per 14 mesi il governo, non saremo noi a occupare le poltrone lasciate vuote».

In tutto questo Conte continua a veder crescere il suo consenso popolare. Negli ultimi giorni è stato molto chiacchierato un sondaggio realizzato da Gpf Inspiring Research per l’Ansa in cui si dice che il Presidente del Consiglio dimissionario si colloca al secondo posto tra le figure politiche più popolari, con il 61% di consenso. Al primo posto resta Sergio Mattarella con il 69%.

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