Ariana Grande torna a Manchester dopo due anni dall’attacco terroristico: «Sopraffatta dalle emozioni»

Nervosa ed emozionata: la cantante americana fa ritorno a Manchester per il gay pride. Mancava da giugno 2017 quando, dopo l’attentato in cui persero la vita 22 persone, partecipò a un concerto di beneficenza per le vittime

«Manchester occupa un posto davvero speciale nel mio cuore». È emozionatissima, sul palco del gay pride, mentre afferra il microfono, due anni dopo l’attentato terroristico che spezzò le vite di 22 suoi fan. Il dispiegamento di forze di polizia speciali, fuori dal concerto del 25 agosto, è ingente: ma tutto, per Ariana Grande e il suo pubblico, andrà per il meglio.


«Sono davvero felice di essere con voi, grazie per l’accoglienza – ha esordito la popstar italo-americana -. Scusate, sono molto nervosa, avrei tante cose da dire ma mi sento sopraffatta dalle emozioni». Il 22 maggio 2017, alla fine della sua esibizione alla Manchester Arena, morirono 22 persone, tra cui sette bambini. L’attentato suicida di Salman Abedi, giovane britannico di origini libiche, causò un disturbo da stress post traumatico nella cantante.


Trentacinque minuti di concerto, nove canzoni portate sul palco, compreso il brano No Tears Left To Cry, il primo a essere pubblicato dopo l’attacco terroristico. Ma il momento che ha commosso tutto il pubblico è stato quando Grande ha interpretato il singolo del 2014 One Last Time, il cui testo ha assunto un significato importante dopo la tragedia del 22 maggio di due anni fa.

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