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La raccolta firme degli anti-natalisti contro la sovrappopolazione nel mondo e la salvaguardia dell’ambiente

08 Settembre 2019 - 21:09 Redazione
Secondo gli anti-natalisti: «L’estinzione umana volontaria è l’alternativa umanitaria ai disastri che colpiscono la gente»

Il movimento anti-natalista esiste ed è molto più sviluppato e “pensato” di quanto possiamo immaginare. Si tratta di una vera e propria presa di posizione contro la nascita di ulteriori bambini nel mondo. Secondo quanto riportato dalla Bbc, si tratterebbe di una teoria che affonda le radici in una filosofia molto antica. Per Wikipedia, in più, vi avrebbero aderito anche personaggi illustri come Giacomo Leopardi e Arthur Schopenhauer.

Ma basta fare un giro su YouTube per rendersi conto che, sotto l’ala dell’anti-natalismo, si celano le teorie più disparate. Da quella per la salvaguardia dell’ambiente, basata sulla convinzione (concreta) che sia stata la razza umana a distruggere in maniera probabilmente irreversibile il proprio Pianeta. Fino a quella che prende le mosse dalla constatazione che nessuno ci ha chiesto il permesso di metterci al mondo.

«A giudicare dalle posizioni nei gruppi anti-natalisti c’è chiaramente una grande sovrapposizione tra le loro idee e l’attivismo ambientale», scrive la Bbc. Per fare un esempio dell’estremismo con cui viene sostenuta, un ragazzo indiano di 27 anni lo scorso febbraio ha denunciato i propri genitori per averlo messo al mondo. «L’esistenza umana è totalmente inutile – aveva dichiarato – Tante persone soffrono. Se l’umanità fosse estinta, la Terra e gli animali sarebbero più felici». E poi c’è Nancy, attivista ambientalista e animalista, che sentita dalla Tv di stato inglese ha detto: «La realtà è che i bambini nascendo distruggono l’ambiente».

Altro movimento ancora è quello che viene chiamato Voluntary Human Extinction MovemenT (Movimento per l’estinzione umana volontaria), che sul sito ufficiale si presenta così: «Il VHEMT (che si pronuncia vehement, parola inglese che significa veemente) è un movimento, non un’organizzazione. Non siamo un gruppo di disadattati maltusiani misantropi e asociali che provano un piacere morboso ogni volta che qualche disastro colpisce gli umani. Non potrebbe esserci nulla di più distante dalla realtà. L’estinzione umana volontaria è piuttosto l’alternativa umanitaria ai disastri che colpiscono la gente».

Un sito che lascia ampio spazio anche alle domande più comuni che vengono in mente a chi non conosce tali teorie. Domande come: «Fate davvero sul serio?», «I volontari si aspettano davvero di riuscire nel loro intento?» e anche «Chi ha fondato questo movimento?». Rispetto a questa ultima domanda, l’autore si cela sotto lo pseudonimo Les U. Knight, che ha anche redatto il motto: «Si possa noi vivere a lungo ed estinguerci».

La raccolta firme per le Nazioni Unite

In questo momento è in atto una raccolta firme per far arrivare direttamente sul tavolo delle Nazioni Unite un dossier dal titolo: «Radice della sovrappopolazione e della catastrofe climatica – il parto in tutto il mondo si ferma ora», che al momento è sottoscritta da circa 27 mila persone. «L’obiettivo è raggiungere l’armonia tra la razza umana e il Pianeta in cui siamo fortunati ad abitare», afferma Robin Maynard, direttore di Population Matters, un gruppo che non professa lo sterminio della razza umana, ma appoggia diversi aspetti del pensiero anti-natalista: «Se abbiamo meno figli in tutto il mondo e famiglie più piccole, possiamo diventare una popolazione molto più sostenibile».

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