È morto il neofascista Stefano Delle Chiaie: accusato di concorso esterno nella strage di Bologna

Accusato di essere coinvolto nella strage di piazza Fontana e in quella della stazione di Bologna, era stato prosciolto

È morto Stefano Delle Chiaie, fondatore di Avanguardia Nazionale ed esponente della destra radicale e della destra spiritualista in seno al Movimento Sociale Italiano. Delle Chiaie era stato accusato, e poi prosciolto, di concorso esterno in strage nell’attentato alla stazione di Bologna e in quello alla Banca Nazionale dell’Agricoltura in piazza Fontana a Milano. Nato a Caserta nel 1936, per anni ha vissuto da latitante fino a quando il 27 marzo del 1997 a Caracas venne catturato dalla polizia italiana. «La repressione non ci piega, ci moltiplica»: scriveva a marzo Delle Chiaie sul blog della rinata Avanguardia nazionale. E dietro la recente aggressione al Verano di due giornalisti c’è il sospetto potesse esserci proprio Avanguardia. Delle Chiaie è stato collaboratore, con il boia di Lione Klaus Barbie, della dittatura boliviana negli anni ’80. Una volta tornato in Italia nel 1997, estradato dal Venezuela, è stato processato per le stragi di Bologna e piazza Fontana a Milano, scagionato in primo e secondo grado. Nel 1991, grazie alla concessione del Comune di Roma, ha aperto una ‘sede’ tv di Avanguardia Nazionale. Alle sue trasmissioni hanno presenziato i massimi esponenti della destra, sia nazionale che europea, suscitando polemiche.


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