Pescara, flash mob su Bibbiano patrocinato dal comune e associazioni di destra. L’accusa: «Come in un film horror»

«Questa è la locandina di un film horror», ha detto il segretario nazionale di Rifondazione Comunista, Maurizio Acerbo, che lamenta la strumentalizzazione della vicenda

Dopo le polemiche sulla “par condicio” al Festival degli Incontri de L’Aquila, dove il sindaco Pierluigi Biondi ha escluso Zerocalcare e Saviano dai partecipanti, l’Abruzzo torna al centro delle polemiche. Sabato 14 settembre, a Pescara, ci sarà un flash mob su Bibbiano patrocinato dalla provincia e dalla Regione, organizzato in collaborazione con tre associazioni di destra: Gesef, Noi Per la Famiglia e Mantenimento Diretto.


Da sinistra sono arrivati i primi risentimenti, formulati con l’accusa di cavalcare una tragedia per il proprio vantaggio politico. «Questa è la locandina di un film horror – ha detto il segretario nazionale di Rifondazione Comunista, Maurizio Acerbo – L’uso dell’immagine, le scarpine bianche, l’hashtag “giù le mani dai bambini” la dicono lunga sulla spregiudicatezza con cui si sta sviluppando una campagna politica morbosa».


«Ci chiediamo perché l’evento sia stato patrocinato dalla Regione Abruzzo, dal comune e dalla provincia di Pescara, dal comune di Chieti e dalla commissione regionali per le pari opportunità», ha continuato Acerbo.

Gli fa eco la candidata sindaco di centrosinistra Marinella Sclocco assieme al consigliere comunale Mirko Frattarelli: «È inaccettabile che le istituzioni ed enti pubblici si mettano davanti ad una protesta, che oltretutto vede ancora in corso il lavoro e le indagini da parte della magistratura».

Tra gli hashtag presenti nella locandina e diffusi tra i partecipanti e gli organizzatori ci sono #GiùLeManiDaiBambini, #MaiPiùBibbiano e #TuttiInsiemePerIBambiniEGentoriIndifesi. «Il centrodestra costruisce propaganda e strumentalizza enti locali e bambini – ha detto Acerbo – e il manifesto che sponsorizza il flash mob è un abominevole strumento di pura propaganda politica».

Sclocco ha sottolineato che «il dibattito su Bibbiano è stato cavalcato con ferocia e insolenza. Sentiamo il dovere di dissociarci da questa terribile propaganda, che non fa bene a nessuno. Non fa bene ai bambini, che non hanno bisogno di flash mob, ma di politiche di tutela che garantiscano loro sostegno e diritti. Non fa bene alla politica, che dovrebbe ritornare ad assumere un atteggiamento di sobrietà e rispetto».

«Ma d’altro canto questa è l’offerta politica e culturale della destra», ha insistito. «Prima escludono l’Anpi dal ricordo del bombardamento di Pescara del 31 agosto 1943, poi celebrano D’Annunzio scegliendo di non parlare della sua arte, ma della discutibile impresa di Fiume. Ora Bibbiano».

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