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Greta non è una bambina del caso Bibbiano: l’uso pericoloso dei minori nella propaganda politica

16 Settembre 2019 - 22:35 Felice Florio
I dubbi confermati dall'analisi delle carte del Tribunale di Reggio Emilia: non compare nessuna bambina di nome Greta

Abbiamo letto, una per una, le 277 pagine dell’ordinanza del giudice per le indagini preliminari riguardante l’inchiesta “Angeli e demoni”. Stiamo parlando del caso Bibbiano. L’ultima notizia di cronaca sull’argomento arriva da Pontida, dove il segretario della Lega Matteo Salvini ha agitato la folla dicendo: «Mi pare che tra i bambini ci sia anche Greta, che è questa splendida bimba coi capelli rossi che dopo un anno è stata restituita alla mamma».

Ma nelle carte depositate al Tribunale di Reggio Emilia non c’è nessuna bambina che si chiama Greta. La giornalista Selvaggia Lucarelli scrive su Twitter che, una sua fonte nella magistratura, le ha riferito che il caso di tale Greta non sarebbe stato mai seguito dai servizi sociali della Val d’Enza. Che Salvini abbia usato un nome di fantasia per tutelare una bambina davvero coinvolta nella vicenda Bibbiano? Ma a che serve una simile precauzione se il volto di Greta è stato mostrato a decine di migliaia di persone?

Greta è un’assistente sociale

Nell’ordinanza, il nome “Greta” compare due volte, a pagina 226, ma in riferimento a un’assistente sociale, non a un minorenne vittima del fattaccio. Eppure all’ostentazione della bambina Greta e alla vicenda Bibbiano, Salvini ha dedicato l’ultima parte, la più calda, del suo intervento: «Mai più bambini rubati alle famiglie. Mai più bimbi rubati alle mamma e i papà. Mai più bimbi come merce. Chiedo a voi che siete sul prato, nel nome di questi bimbi che sono il nostro futuro, di prendervi per mano. Vi chiedo che la giornata di oggi sia l’inizio di una pacifica, democratica, rivoluzionaria liberazione del nostro paese».

La conferma della madre di Greta

La sera del 16 settembre, un giorno dopo il raduno di Pontida, la giornalista Lucarelli conferma quanto chiarito dalle carte della magistratura: «Confermo tutto perché ho parlato con la madre di Greta. La bambina di Pontida non c’entra nulla con Bibbiano. Vive in Lombardia e le case famiglia a cui fu affidata erano a Varese e Como. Salvini ha strumentalizzato Bibbiano e i bambini in modo indegno», scrive sui social.

Come si è ritrovata Greta, a Pontida, sul palco con l’ex ministro dell’Interno? «La mamma della bimba di Pontida è stata avvicinata durante una manifestazione su bambini strappati e affidamenti da persone della Lega sotto palazzo Chigi – scrive ancora Lucarelli -. Le hanno proposto di andare a Pontida e salire sul palco con la figlia», ignara che il suo nome sarebbe stato utilizzato per fare un rievocare il caso Bibbiano che nulla ha a che fare con lei.

La mattina successiva all’evento di Pontida, è lo stesso Carroccio, attraverso l’account ufficiale Lega – Salvini Premier, a diffondere sui social la notizia che la bambina portata sul palco di Pontida da Matteo Salvini è «Greta, bimba di Bibbiano». Una fake news a tutti gli effetti. Va sottolineato, inoltre, che Greta non sarebbe la bambina in braccio a Salvini. La piccola con il vestito scuro, con ogni probabilità, dovrebbe essere la figlia del segretario: l’abito è lo stesso della foto che Salvini postò con la figlia di sette anni lo scorso 25 agosto. Sul palco c’è Greta, ma non indicheremo chi è per non renderla ancor più riconoscibile.

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