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Bufera sul viceministro M5s Cancelleri, lascia la poltrona di consigliere regionale: ma ha ancora due incarichi (incompatibili)

13 Settembre 2019 - 19:23 Redazione
Le dimissioni non cancellano la "scorrettezza" nei confronti delle regole del Movimento

Il neo viceministro alle Infrastrutture e ai Trasporti, Giancarlo Cancelleri, si è dimesso dalla carica di deputato e vice presidente dell’Assemblea Regionale Siciliana (Ars). Le dimissioni arrivano a seguito di alcune polemiche nate dopo la diffusione della sua nomina al governo, rispetto al disattendimento di una regola «chiara e semplice» del Movimento 5 Stelle, come la definiva lo stesso Beppe Grillo nel suo blog nel 2017. Non è possibile, infatti, per un portavoce essere eletto a ricoprire ruoli parlamentari. Nonostante le dimissioni, però, la problematica rimane a monte: Cancelleri resta nominato al Parlamento nonostante la sua carica da portavoce in Sicilia, e, seppur tolta l’incompatibilità di ruolo, rimane la “scorrettezza” della decisione rispetto alla regola. Una questione che dovrà affrontare il capo politico Luigi di Maio, sempre che il nodo delle incompatibilità tra i ruoli non passi poi dalla piattaforma Rousseau.

Le conseguenze in Sicilia e il banco di prova per l’alleanza

E i problemi non sono finiti qui, dato che ora in Sicilia bisognerà capire se tentare un’intesa con il Pd o sfidare la maggioranza e sostenere il proprio candidato nelle aule dell’Assemblea. Stando ai numeri e al bon ton parlamentare, la poltrona spetterebbe ai 5stelle, che sono il gruppo più folto in Parlamento. Ma non è così scontato: fondamentale sarà il voto d’aula, dove in questo momento parrebbe non esserci un clima sereno. L’elezione del vice presidente potrebbe rappresentare l’occasione per verificare le condizioni di un “patto” di collaborazione col Pd anche fuori dai Palazzi, ora che a Roma 5stelle e dem vanno a braccetto. Finora, però, a trattare con il Pd era stato sempre Cancelleri, anche grazie all’esperienza maturata nella scorsa legislatura. Cancelleri lascia così un’eredità pesante. Se da un lato i deputati regionali finalmente potranno avere un interlocutore più accessibile a Roma per le loro istanze, dall’altro si apre una fase nuova per il movimento su cui ha sempre fatto scudo Cancelleri, forte anche del suo rapporto personale con Luigi Di Maio.

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