Test «selvaggi» sui malati di alzheimer e parkinson in Francia

Nell’abbazia di Sainte Croix sono state testate molecole sconosciute su almeno 350 pazienti affetti da malattie neurologiche. La ministra della Salute: «Affranta e inorridita»

Delle molecole dagli effetti sconosciuti sono state testate illegalmente su almeno 350 malati di Parkinson e Alzheimer in un’abbazia nei pressi di Poitiers, nella Francia centrale.


La scoperta dell’Agenzia del medicinale (Ansm) francese ha messo in luce che queste sperimentazioni illegali erano condotte da una struttura chiamata «Fondi Josefa», di cui il vicepresidente è il medico Henri Jayeux, spesso criticato dalla comunità medica per le sue posizioni no-vax.


Oltre ad aver stabilito l’interdizione dall’attività, l’Ansm ha annunciato di avere anche intrapreso un’azione legale. Intervistata il 20 settembre da France Inter, la ministra della Salute, Agnès Buzyn, ha denunciato una «pesante mancanza» e si è detta «affranta e inorridita» per quanto accaduto nell’abbazia di Sainte Croix.

Pare che i pazienti passassero la notte nell’abbazia fondata nel ‘500 per essere poi sottoposti a un prelievo del sangue il mattino successivo. Venivano poi applicati ai pazienti dei cerotti contenenti due molecole, chiamate valentonisa e 6-metoxy-harmalan, al fine di trattare varie malattie neurologiche come Alzheimer, Parkinson, disturbi del sonno.

Secondo l’Ansm, queste molecole erano simili alla melatonina, ormone spesso utilizzato per dormire meglio ma sconsigliato ad alcune tipologie di pazienti a causa dei suoi effetti secondari.

Sul sito Fonds Josefa, il fondatore, Jean-Bernard Fourtillan, rivendica la scoperta della valentonina, che, afferma, «protegge il nostro organismo e assicura la regolazione dell’attività psichica».

Ma secondo l’Ansm, «la qualità, gli effetti e la tolleranza di queste sostanze non sono conosciute» e «non si può escludere che rappresentino un rischio per la salute dei pazienti».

L’Agenzia ha anche richiesto che i pazienti smettano di utilizzare gli adesivi e ha consigliato loro di contattare il medico di base per effettuare un accertamento sul proprio stato di salute.

Leggi anche: