Svizzera, un funerale sulle Alpi per commemorare un ghiacciaio “defunto”

Il Pizol sorgeva a 2.700 metri di altezza, vicino al confine con Austria e Liechtenstein. È scomparso per via del riscaldamento globale

A luglio era stata la volta dell’Islanda. Un folto gruppo di persone si era riunito per la simbolica triste commemorazione del primo ghiacciaio scomparso in terra islandese. Ora, due mesi dopo, anche la Svizzera fa lo stesso per dare l’addio a un altro ghiacciaio.


Un centinaio di persone si sono ritrovate sulle Alpi svizzere, nel cantone San Gallo, per una sorta di “funerale” a un “defunto” ghiacciaio, vittima – come altri migliaia al mondo – del riscaldamento globale.


Ansa/ Un uomo con la bandiera “iniziativa per i ghiacciai” alla commemorazione per la scomparsa del ghiacciaio Pizol

La commemorazione arriva in concomitanza con il summit sul clima dell’Onu e le manifestazioni che in tutto il mondo hanno visto migliaia di giovani sfilare per le capitali globali chiedendo ai governi di agire, e agire subito per fermare il cambiamento climatico.

La formazione in questione sorgeva a 2.700 metri su un ripido ghiaione sul Pizol, un gruppo che incorona il laghetto d’alta quota di Wildsee, nel cantone San Gallo, vicino al confine con l’Austria e il Liechtenstein.

Ansa/Un gruppo di persone partecipa alla commemorazione per la “morte” del ghiacciaio Pizol

Il Pizol «ha perso così tanto ghiaccio che, da un punto di vista scientifico, non è più un ghiacciaio», ha spiegato a France 24 Alessandra Digiacomi, attivista dell’Associazione svizzera per la tutela del clima, che ha organizzato la marcia e la “veglia” in concomitanza del forum sul clima all’Onu.

«Stimiamo che dal 1850 siano oltre 500 i ghiacciai svizzeri che sono completamente scomparsi, inclusi 50 che avevano un nome», ha spiegato a France 24 Matthias Huss, glaciologo del politecnico Eth di Zurigo.

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