In Evidenza Governo MeloniIsraeleBruno Vespa
SOSTENIBILITÀCambiamento climaticoGreta ThunbergONU

Lo schiaffo di Greta ai potenti del mondo: «Avete rubato i miei sogni e la mia infanzia con le vostre parole vuote sul clima» – Video

23 Settembre 2019 - 18:58 Redazione
5 le potenze mondiali denunciate al Comitato dell'Onu per scarso impegno a favore del clima: Argentina, Brasile, Francia, Germania e Turchia

«Non dovrei essere qui. Dovrei essere a scuola, dall’altra parte dell’Oceano». Di una cosa eravamo certi: Greta Thunberg non avrebbe imbonito la pillola. Nel suo discorso alle Nazioni Unite del 23 settembre, pronunciato in occasione del Climate Change Summit 2019, l’attivista svedese ha apostrofato duramente i leader mondiali presenti all’incontro.

Casacca fucsia, scarpe da ginnastica e pochi convenevoli: «Venite da noi giovani per avere speranza. Come osate? Avete rubato i miei sogni e la mia infanzia con le vostre parole vuote», ha detto in un intervento appassionato. «Eppure, io sono una delle più fortunate: persone stanno soffrendo, stanno morendo, interi ecosistemi stanno crollando».

«Ci state deludendo, ma i giovani stanno iniziando a capire il vostro tradimento. Gli occhi di tutte le generazioni future sono su di voi, e se sceglierete di fallire non vi perdoneremo mai», ha aggiunto, sottolineando che «il mondo si sta svegliando e il cambiamento sta arrivando, che vi piaccia o no».

A testimonianza del cambiamento dei tempi e del risveglio delle giovani generazioni, Greta e altri 17 firmatari hanno presentato al Comitato dell’Onu una denuncia ufficiale sui diritti dell’infanzia. Siglato da diversi giovani tra gli 8 e i 12 anni provenienti da 12 Paesi, il reclamo ha preso di mira 5 potenze mondiali: Argentina, Brasile, Francia, Germania e Turchia.

Come fatto presente dagli attivisti ecologisti, non agire in contrasto al cambiamento climatico significa violare i diritti dei minori: gli stati membri dell Onu sono chiamati ad «agire per proteggere i bambini dagli impatti devastanti dei cambiamenti climatici».

Leggi anche: