Boris Johnson nei guai per l’amica ex modella: le accuse sui fondi pubblici per la sua società

Secondo il Sunday Times, i due avrebbero avuto una relazione mentre l’attuale premier era sindaco di Londra che avrebbe permesso ad Arcuri di ottenere una sovvenzione pubblica

Nuova bomba sul leader dei Tory. Il Consiglio comunale di Londra ha chiesto all’Ufficio indipendente di condotta della polizia (Iopc) di indagare sul caso «Jennifer Arcuri». Si tratta di un possibile conflitto d’interesse che avrebbe coinvolto il premier Boris Johnson al tempo in cui era sindaco di Londra. Ora l’Iopc stabilirà se è necessario condurre un’inchiesta sulla questione. Lo riporta il Sunday Times, spiegando che il primo ministro inglese avrebbe favorito un’imprenditrice ed ex modella americana, la 34enne Jennifer Arcuri, facendole vincere sussidi e appalti pubblici. Le 100.000 sterline (112.000 euro) che la startup di Arcuri avrebbe ricevuto ma anche le tre missioni commerciali all’estero di cui è stata incaricata sarebbero infatti il frutto di un «favore» da parte dell’ex primo cittadino. L’attuale capo del governo è stato quattro volte relatore ospite alle presentazioni della società di Arcuri, di cui era molto amico, al punto da visitarne spesso l’appartamento, scrive il giornale britannico. Il Sunday Times scrive di aver ricevuto informazioni sul fatto che Arcuri avrebbe confidato a quattro amici di avere avuto una relazione sessuale con Johnson mentre era sindaco di Londra. David Enrich, ora caporedattore della sezione finanza del New York Times, ha affermato la stessa cosa.


Arcuri avrebbe anche prestato 700 mila sterline (786 mila euro) alla sua startup appena prima di ricevere la sovvenzione statale di 100 mila (112 mila euro). «Non è chiaro da dove venisse quel denaro versato a Hacker House, una startup con un reddito quasi inesistente», scrive il Guardian. Le altre aziende di Arcuri avrebbero infatti i conti in rosso e la donna sarebbe stata denunciata dallo Stato americano per non aver mai ripagato il suo debito universitario. Inoltre solitamente i sussidi di cui ha beneficiato Arcuri sono riservati ad aziende inglesi, mentre la sua, pur avendo legalmente sede a Londra, ha un numero di telefono californiano e la proprietaria e il marito risultano tuttora residenti negli Stati Uniti. Un portavoce di Downing Street ha smentito qualsiasi ipotesi dell’esistenza di conflitto di interessi: «Il primo ministro, come sindaco di Londra, ha svolto un’enorme quantità di lavoro per promuovere la nostra capitale in tutto il mondo», ha affermato la fonte, che ha assicurato che «tutto è stato fatto correttamente e seguendo le consuetudini».


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