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I sindacati da Conte: «Servono più risorse per il taglio del cuneo fiscale» – Video

07 Ottobre 2019 - 16:09 Francesca Martelli
Sia i segretari di Cgil, Cisl e Uil che gli imprenditori chiedono al governo un intervento più incisivo sulle tasse sul lavoro

I sindacati escono da Palazzo Chigi con una promessa per il prossimo anno che li tranquillizza: saranno convocati dal governo già ad aprile per discutere della manovra 2021. Ma intanto è la legge di Bilancio 2020 a preoccuparli, nel giorno in cui il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri illustrerà la nota di aggiornamento al Def alle commissioni Bilancio di Camera e Senato. «Abbiamo chiesto più risorse per il taglio del cuneo fiscale», ha detto la segretaria della Cisl Anna Maria Furlan. Risorse che al momento sono stimate in 2,7 miliardi per il 2020 e il doppio per il 2021.

A differenza di Confindustria che questa mattina ha bollato la manovra del governo Conte bis come «la più restrittiva dal governo Letta a oggi, anche perché il rapporto deficit-pil si sta avvicinando al 3% ed è quindi necessaria una correzione», i sindacati sembrano sbilanciarsi un po’ meno.

Mal di là delle frasi di rito (come ‘l’incontro è andato bene’ detto frequentemente alla conclusione dei vertici), tutto dipenderà dai prossimi incontri in calendario: sia sul cuneo fiscale che sulla riforma del sistema pensionistico. Due incognite, insieme a quella sugli investimenti pubblici e sui contratti pubblici, su cui si baserà il giudizio dei sindacati. «Saranno tutti incontri che ci saranno prima che vengano prese le decisioni definitive sulla manovra» ha sottolineato il segretario della Fiom Maurizio Landini al termine della riunione con il premier Giuseppe Conte.

Entro il 20 ottobre il governo deve infatti presentare il disegno di legge di bilancio, che si basa proprio sui contenuti della Nota di aggiornamento al Def presentata dal governo a fine settembre. Ma entro il 15 ottobre deve trasmettere alla Commissione europea la versione definitiva del Documento di Economia e Finanza. E l’esecutivo – ha spiegato il ministro dell’Economia Gualtieri – è fiducioso sul via libera dell’Ue.

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