Siria, Di Maio convoca l’ambasciatore turco. Conte: «Inaccettabile il ricatto della Turchia sui rifugiati»
Mentre prosegue l’avanzata turca in territorio curdo nel nord-est della Siria, il ministro degli Esteri italiano, Luigi di Maio, ha convocato alla Farnesina l’Ambasciatore della Turchia in Italia.
«Nel riaffermare l’importanza della cessazione di ogni azione unilaterale – si legge in una nota sulla situazione in Siria – l’Italia ribadisce che l’unica strada percorribile per una soluzione duratura alla crisi siriana è rappresentata dal processo politico in corso sotto gli auspici delle Nazioni Unite».
Il capo della Farnesina ha lanciato un appello al governo turco: «Chiediamo immediatamente di cessare l’offensiva perché non è assolutamente accettabile che si usi la forza e si continui a mettere a repentaglio la vita del popolo siriano che ha già subito tragedie in questi anni e che non merita assolutamente un’altra iniziativa che destabilizzi quell’area».
«Penso che l’iniziativa militare della Turchia in Siria sia assolutamente inaccettabile – continua Di Maio – la condanniamo. Rischia di compromettere la lotta al terrorismo perché le azioni di forza militare in passato hanno sempre fatto proliferare il terrorismo. Dal punto di vista del ministero degli Esteri e del governo l’unica strada da perseguire è quella delle Nazioni Unite».
Alle parole di Di Maio hanno fatto eco le critiche di Matteo Salvini per la mancata presa di posizione da parte del ministro degli Esteri. «È incredibile e inaccettabile l’inettitudine governativa da Conte a Di Maio», ha scritto il leader della Lega in una nota. «Sono sotto ricatto? Di fronte ai primi 100 morti e alla minaccia di invasione di Erdogan cosa risponde il governo? Vergogna. Mi chiedo dove sia finito il pacifismo di Pd e 5stelle».
Il premier: «Offensiva destabilizzante»
«L’Ue deve muoversi con una sola voce, non è accettabile questa iniziativa unilaterale, rischia di esser controproducente, di destabilizzare l’intero quadrante già compromesso – commentato il premier Giuseppe Conte al Tg3 Non possiamo accettare che ci possa essere un ricatto tra l’accoglienza fornita dalla Turchia ai rifugiati, meritevole ma con fondi europei, e l’offensiva in Siria».
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