Pep Guardiola durissimo con il governo spagnolo: «È un attacco ai diritti umani» – Il video

«La Spagna sta vivendo una deriva autoritaria sotto la quale si utilizzano le leggi contro il terrorismo per criminalizzare il dissenso e reprimere gli artisti che esercitano la propria libertà di espressione»

Una dichiarazione in lingua inglese per l’allenatore catalano della squadra di calcio del Manchester City: l’ex coach del Barcellona, quello che vinse il triplete nel 2009, scende virtualmente in piazza con i catalani. Attraverso un videomessaggio, Josep Guardiola si unisce alla protesta per la sentenza della Corte Suprema spagnola contro i leader dell’indipendentismo catalano. Ecco la traduzione italiana: «Oggi è stata pubblicata una sentenza della Corte Suprema dello Stato spagnolo che è un attacco diretto ai diritti umani: il diritto di riunione e manifestazione, il diritto alla libertà di espressione e il diritto al giusto processo. Questo è un fatto inaccettabile nell’Europa del XXI secolo», afferma Pep Guardiola.


«La Spagna sta vivendo una deriva autoritaria sotto la quale si utilizzano le leggi contro il terrorismo per criminalizzare il dissenso e reprimere gli artisti che esercitano la propria libertà di espressione. I leader condannati oggi rappresentano i partiti di maggioranza e le più importanti entità della società civile catalana». «Né il governo di Pedro Sanchez, né altri governi spagnoli hanno avuto il coraggio di risolvere questo conflitto attraverso il dialogo e il rispetto. Piuttosto, hanno optato per la repressione come unica forma di risposta. L’indipendentismo è un movimento trasversale e di base, inclusivo e con una lunga storia basata sulla voglia di autogoverno dei catalani».


«Non è né xenofobo, né egoista: è un movimento che trova la sua forza nel riconoscimento del pluralismo e della diversità. Questa lotta non violenta non si arresterà finché non termina la repressione e si rispetta il diritto all’autodeterminazione, come si è fatto in Quebec o in Scozia. Pretendiamo dal governo spagnolo una soluzione politica e democratica». «Quello che chiediamo è: “Spagna, siediti e parliamone”. Chiediamo alla società civile internazionale che faccia pressione sui propri governi per intervenire in questo conflitto e trovare soluzioni politiche e democratiche. Facciamo un appello alla comunità internazionale affinché assuma una posizione chiara per risolvere il conflitto. Una posizione basata sul dialogo e il rispetto».

E conclude: «Lo ripetiamo, in questo contesto c’è solo una strada: sedersi e parlare. Sedersi e parlare».

Fonte video: Tsunami Democràtic

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