L’azzardo di Erdogan: non riceverà Pence, parla solo con Trump. E via i curdi dal nord Siria entro stasera

Per il presidente turco non ci sono margini per una trattativa sul cessate il fuoco in Siria

Donald Trump ha deciso di inviare il suo vice Pence in Turchia per provare a risolvere l’escalation delle violenze in Siria. Ma da Erdogan ha ricevuto un secco “no grazie”. Il presidente turco sembrerebbe disposto a trattare soltanto con il presidente Usa, senza la mediazione di alcun vice: «Quando verrà Trump, vedrò lui», ha detto ai giornalisti. Mentre «gli inviati Usa vedranno le loro controparti».


Poi Erdogan detta un’altra condizione: «Se i terroristi se ne vanno (entro stasera) dalla zona di sicurezza» che la Turchia vuole creare ai suoi confini nel nord della Siria «l’operazione Fonte di pace finirà». «Ci sono alcuni leader che stanno cercando di mediare – ha aggiunto Erdogan – Non è mai successo nella storia della repubblica turca che lo Stato si sia seduto allo stesso tavolo con un’organizzazione terroristica».


L’ipotesi di una trattativa che possa portare nell’immediato a un cessate il fuoco si complica anche per i rapporti sempre più tesi con gli Stati Uniti. Secondo Erdogan sempre più improbabili nel ruolo di mediatori: «Abbiamo informato gli Stati Uniti, l’Unione europea e la Russia prima dell’avvio dell’operazione – ha affermato Erdogan – Vogliamo che questa organizzazione terroristica sparisca dai nostri confini», riferendosi alle milizie curde.

«Quando potremo creare una zona sicura, allora terminerà l’operazione – ha insistito – Fino ad allora nessuno potrà fermarci». Dal 9 ottobre, quando è scattata l’offensiva, «1.220 km quadrati sono stati liberati» dalla presenza dei «terroristi».

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