L’avvertimento del ministro Spadafora prima del vertice: «Conte apra al dialogo». Barricata 5s sui tre punti di Di Maio

Il Movimento non arretra sulle «proposte imprescindibili» nonostante gli avvertimenti dei dem e l’invito alla collaborazione di Conte

«Siamo disponibili al confronto sempre, ma senza rinunciare a tre proposte imprescindibili». Il ministro dello sport e delle politiche giovanili Vincenzo Spadafora – nel quale salotto si dice sia nato il governo M5s-Pd – non ha dubbi sui paletti del Movimento in vista dell’ufficialità della manovra economica.


Dopo gli avvertimenti di Nicola Zingaretti, che aveva chiesto duramente agli alleati di governo di ammorbidire i toni, e dell’uomo forte del Pd e ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini (che aveva recentemente twittato «Un ultimatum al giorno leva il governo di torno»), il Movimento non sembra intimorito a poche ore dal vertice. Nemmeno dopo l’uscita del premier Conte, che ha detto «chi non fa squadra è fuori».


Seguendo la scia del capo politico Luigi Di Maio, convinto che «senza il Movimento non c’è governo» e quindi manovra, Spadafora ha rimarcato in un’intervista al Corrirere della Sera i punti imprescindibili per la finanziaria: «Carcere e confisca per i grandi evasori, perché chi evade centinaia di migliaia di euro è giusto che venga punito. Nessun aumento di tasse per le giovani partite Iva, anche perché non è serio cambiare le regole ogni anno. Una seria lotta all’evasione, senza sconti per i grandi evasori come è avvenuto in passato».

«Sul contante la nostra posizione è chiarissima – ha insistito il ministro – se abbattiamo prima, anche per legge, i costi e le commissioni dei Pos allora ben vengano le multe. Se partiamo dalla coda facciamo un favore alle banche e inseriamo una tassa occulta per i commercianti, e questo è inaccettabile».

E quindi, nonostante l’invio del Documento programmatico di bilancio alla Commissione europea aveva messo tutti d’accordo tempo per la scadenza (grazie al salvo intese), Spadafora specifica: «È vero ciò che dice il premier, la manovra l’ abbiamo approvata tutti per rispettare i tempi delle interlocuzioni con Bruxelles, ma salvo intese. Ora, senza mettere in discussione i saldi complessivi, possiamo e dobbiamo approfondire alcuni temi».

Il sostegno a Di Maio: «Ribadisce cose ovvie»

In merito all’inflessibilità di Di Maio, Spadafora ricorda che «Di Maio sta semplicemente ribadendo alcuni principi talmente ovvi che non dovrebbe essere necessario ricordarli. Solo qualche settimana fa Luigi era energicamente impegnato a convincere le altre forze politiche a togliere il loro veto su Conte, e ci è riuscito perché è stato riconosciuto che fosse compito della prima forza politica in Parlamento indicare il presidente del Consiglio, individuando una persona che aveva già dimostrato equilibrio e capacità di mediazione. È questa capacità di mediare di Conte ad aver colpito gli italiani ed è fondamentale che non rinunci a questo approccio, per la sua figura e per la tenuta del governo».

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