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Falcone e Borsellino crocefissi, la controversa opera di street art a Palermo

31 Ottobre 2019 - 06:35 Redazione
I manifesti sono apparsi a Salita Santa Caterina, vicino al consiglio comunale del capoluogo siciliano

Giovanni Falcone e Paolo Borsellino crocefissi come il Cristo. I due manifesti sono apparsi a Salita Santa Caterina a Palermo, non distante dalla sede del consiglio comunale. Le stampe con i due giudici uccisi dalla mafia, l’uno ucciso nella strage di Capaci del 23 maggio 1992, l’altro nella strage in via D’Amelio del 19 luglio 1992, hanno destato subito clamore, generando opinioni contrastanti. Entrambi i manifesti riportano la firma di “Al Fayeth”, anche se non c’è stata ancora alcuna conferma ufficiale sull’autore dell’opera.

L’interpretazione dei manifesti

Se da un lato c’è chi reputa i due manifesti un oltraggio alla memoria di Falcone e Borsellino, c’è chi invece dopo aver approfondito maggiormente i dettagli delle stampe ha notato due scritte poste sulla cima croci. I due giudici vengono chiamati infatti San Giovanni Martire e San Paolo Martire. Questi dettagli trasformerebbero i manifesti in un omaggio ai due magistrati uccisi da Cosa Nostra. Anzi, in realtà queste due stampe potrebbero essere una forma di protesta contro la recente sentenza della Corte europea dei diritti dell’Uomo e della Corte Costituzionale circa l’illegittimità dell’ergastolo ostativo

Cos’è l’ergastolo ostativo

La misura in questione è stata inserita nell’ordinamento penitenziario proprio dopo le due stragi in cui persero la vita Falcone e Borsellino. La norma prevede che persone condannate per reati di mafia o terrorismo non possano beneficiare di misure alternative alla detenzione, né a eventuali “benefici penitenziari”, salvo eventuale collaborazione con la giustizia. Ma secondo la Cedu la norma violerebbe l’articolo 3 della Convenzione europea dei diritti umani, in quanto alimenterebbe «trattamenti inumani e degradanti».

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