Zaniolo, sfortuna e troppe ‘mani’: il Napoli cade a Roma (2-1). Fonseca vola

A segno anche Veretout e Milik. Kolarov sbaglia un rigore, tre pali totali. Partita sospesa per cori razzisti

Un gol per tempo, anche un po’ di fortuna in mezzo, e la Roma fa suo lo scontro Champions con il Napoli portandosi momentaneamente al terzo posto in classifica davanti all’Atalanta. Firmano Zaniolo con una prodezza individuale (19′) e Veretout (55′) su rigore nella ripresa, dopo che Kolarov nel primo tempo aveva esaltato dagli undici metri le qualità di Meret. Per il Napoli, sfortunatissimo nei primi 45′ con traversa di Milik e palo di Zielinski, due punti e cinque gol subiti nelle ultime tre partite. A nulla serve la rete di Milik, la quinta consecutiva, a venti minuti dalla fine. Risultato? Gli azzurri, in questo momento, sono fuori dalla zona Europa. E non sono abituati da anni ad essere così indietro.


Gioiello giallorosso

Con Davide Ancelotti in panchina al posto di papà Carlo (bocciato in mattinata il ricorso contro la squalifica rimediata nell’infuocato finale contro l’Atalanta), il Napoli deve subire i primi 25 minuti della Roma. Baricentro alto, Mancini a costruire da dietro, pressione immediata sulla prima giocata avversaria: la squadra di Fonseca toglie il respiro agli azzurri e li schiaccia soprattutto dal lato di Mario Rui dove convergono la corsa di Spinazzola e i movimenti di tutti e tre i trequartisti. Zaniolo, Pastore e Kluivert aggrediscono gli spazi sapientemente creati da un Edin Dzeko sempre più leader.


Lo schema tattico iniziale è il prologo all’annunciato vantaggio romanista, anche perché il Napoli orfano di Allan, e con cintura centrale Ziekinski-Fabian, non è adatto al contenimento. E infatti sul primo vero tentativo di pressione offensiva dei campani, Mancini fa il De Vrij o il Bonucci di turno: lancio lungo, cross di Spinazzola. Il resto lo fa Zaniolo che controlla, converge e fulmina Meret. E’ il gol numero 10 con la Roma, il quarto consecutivo in stagione.

Il sinistro vincente di Zaniolo, Ansa

Meret, Kolarov e i pali

La Roma potrebbe ammazzare la partita quando Callejon viene colto dal Var con un braccio galeotto nella sua area. E’ rigore, nessuno se ne era accorto. Ma Kolarov, a completamento di una giornata no, angola poco. Meret cancella lui e l’errore infrasettimanale contro l’Atalanta. L’errore del serbo cambia la partita. Il Napoli alza testa e campo di giocata. E’ cosi che Zielinski, in particolare, si prende le stellette di comandante del centrocampo. La Roma, qui, va in apnea. Schiacciata fino a essere sovrastata e salvata dal quasi ineluttabile. Prima Smalling in rovesciata sulla linea dopo che Di Lorenzo aveva mangiato in testa al solito Kolarov. Poi, nella stessa azione, la traversa aerea di Milik (che poteva fare meglio) e il palo di Zielinski da fuori. Per chiudere un rigore in movimento sparato in curva Sud da Mertens. Il fatturato offensivo di un Napoli diverso. Ma sprecone. E questa, in stagione, non è una novità.

Mani proibite

Così come non è una novità l’approccio light del Napoli che, nella ripresa, riparte modello lumaca. Con le antenne troppo fuori dal guscio. La mano di Mari Rui, al 55′, su giocata di Pastore, manda sul dischetto Vereout. Meret intuisce, rischia di prendere anche questo rigore, ma il francese ha il mirino caldo. 2-0. E partita nelle mani, è il caso di dire, della Roma che tira giù anche una traversa con Kluivert. Il Napoli, che inserisce anche i vari Lozano (per Callejon) e Llorente (per Mertens), la riapre al 71′ con il quinto gol consecutivo di Milik, su assist del messicano e intervento difensivo troppo timido di Cetin (che sarà espulso nel finale).

Partita sospesa per discriminazione

E fa cronaca, oltre che istruzione, la minaccia di Rocchi di sospendere la partita per i soliti, beceri cori contro la città di Napoli. Minaccia che diventa decisione a una ventina di minuti dalla fine. Gara stoppata per un paio di minuti con Dzeko sotto la Sud a chiedere di coprire con gli applausi la stupidità di qualcuno.

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