Francesca Pascale: «Contro le discriminazioni, tanti politici gay devono uscire allo scoperto e unirsi»

La fondatrice dell’associazione “I colori della libertà” e compagna di Silvio Berlusconi, in un’intervista a Il Messaggero, lancia accuse alla sindaca di Roma

«Roma è fuori controllo. I topi passeggiano in allegria per le strade, tra i rifiuti. Vorrei fare una domanda alla sindaca». È con queste parole che esordisce Francesca Pascale, fondatrice dell’associazione LGBTQ+ “I colori della libertà” e compagna di Silvio Berlusconi da ormai 15 anni. Pascale, parlando in un’intervista a Il Messaggero dell’inaugurazione dell’associazione “I colori della libertà“, ha detto che inviterà «donne che da tempo conducono battaglie per i diritti e che sono simboli dell’impegno civile trasversale: da Mara Carfagna a Paola Concia. Donne coraggiose e in prima linea». Non gradita, invece, la presenza della sindaca di Roma del M5s Virginia Raggi, a cui Pascale rivolge dure parole. «Che fine ha fatto l’adrenalina della sua campagna elettorale – si chiede Pascale – Si è forse accorta che dopo tre anni non è in grado di gestire Roma?». E poi l’affondo contro Virginia Raggi: «Se è una donna intelligente e coraggiosa, come credo sia, dovrebbe ammettere i propri limiti e farsi da parte il prima possibile».


Pascale bacchetta il governo Conte bis sui diritti civili

Pascale poi osserva come il governo M5s – Pd non abbia, al momento, messo sul tavolo leggi per i diritti civili, a differenza del centrodestra. «La sinistra è brava a scendere in piazza – dice Pascale – ma è stato il centrodestra a mettere nero su bianco alcune leggi con le ministre Prestigiacomo e Carfagna. Perché entrambe le parti non dialogano per la libertà di tutti?». La compagna di Silvio Berlusconi, dopo l’esperienza da consigliera provinciale di Forza Italia, ha deciso di ritirarsi dalla politica elettiva, per dedicarsi in toto alle cause civili, anche in politica. «Sa quanti politici gay ci sono nei partiti? Tantissimi. Ma non escono allo scoperto. Dovrebbero farlo, o almeno combattere le discriminazioni», sostiene Pascale.


Il monito di Pascale verso i dissidenti di Forza Italia

Pascale ha ribadito poi la propria distanza dalle posizioni di Matteo Salvini, ribadendo di essere «liberale e berlusconiana. Quindi di Forza Italia», ma aggiunge: «Se fossi stata una donna di destra con anima conservatrice avrei votato Meloni per la sua coerenza». Un’ultima riflessione è stata dedicata invece alla spaccatura di Forza Italia, intensificatasi dopo l’astensione al voto sulla mozione Segre: «È un momento complicato, tutti dovrebbero darsi da fare: è l’unico partito che ha reso l’Italia un Paese più libero e Berlusconi rimane l’unica speranza». E Pascale infine chiosa con un monito: «I traditori e gli ingrati che hanno lasciato il presidente non hanno avuto grande fortuna. Tutti».

Foto: Francesca Pascale al Congresso PPE, l’Italia e l’Europa che vogliamo, 4 marzo 2016 – Ansa/ Massimo Percossi

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