Come è finito lo spot di Escort Advisor sulla facciata del palazzo regionale a Milano

La premiazione delle migliori escort italiane scatena curiosità e indignazione a Milano. Chi sono le “sex worker” in Italia

Ha fatto scalpore il 22 gennaio scorso l’evento tenutosi a Milano per la premiazione delle migliori escort recensite su Escort Advisor, il portale online che permette alle professioniste di entrare in contatto coi clienti, in tutta sicurezza. 


La prima in classifica del 2019 tra le escort etero è Maia (25 anni, originaria della Repubblica Ceca), mentre nella classifica delle escort trans si è classificata al primo posto Silvia (47 anni, originaria del Venezuela). Ciò che ha creato maggior sdegno è stata la proiezione dell’immagine della prima classificata in auto-reggenti, proiettata sulla facciata del palazzo della Regione. 


L’episodio è finito così nei titoli dei giornali, con tanto di insurrezione di alcuni esponenti del Pd lombardo, e una interrogazione al Consiglio regionale.

«Sul Pirellone abbiamo visto le scritte pro Family day, non ci aspettavamo certo di vedere su Palazzo Lombardia la pubblicità delle escort – esclama Pietro Bussolati rivolgendosi al governatore Attilio Fontana – È vero che il presidente Fontana aveva detto in un’intervista alla Zanzara di Radio 24 di essere favorevole alla legalizzazione della prostituzione e di voler chiedere su questo tema autonomia da Roma, e forse questo è il primo atto concreto».

Stando a quanto possiamo leggere dal comunicato ufficiale del sito redatto il 23 gennaio, non sembra che la proiezione – prevista sulle facciate di altri due palazzi di Milano – avesse alcun patrocinio da parte della Regione:

«Escort Advisor ieri sera ha proiettato le fotografie e le informazioni sulle prime in classifica – recita il comunicato – attraverso il video mapping, sulle facciate di tre palazzi a Milano: un edificio in costruzione in zona Porta Garibaldi in via Tocqueville, quello di Eataly in via Gaspare Rosales e il Palazzo della Regione Lombardia in via Melchiorre Gioia.

Il tutto preceduto il 21 gennaio da un red carpet con annessi bodyguard che hanno distribuito inviti per l’evento principale. Non si sono fatte attendere proteste e interventi delle forze dell’ordine per la campagna, oltre che molta ilarità da parte dei passanti incuriositi dalla particolare iniziativa, che ha fatto scatenare anche i social network».

Provocazioni politiche o mediatiche a parte, abbiamo voluto sentire anche il punto di vista delle dirette interessate.

Escort Advisor | Un’altra proiezione, Porta Garibaldi, via Tocqueville, Milano.

Non sono prostitute: chiamatele «sex worker»

Comunque la si pensi, Escort Advisor non è proprio un “cartello della prostituzione”, la recente decisione di acquistare i calendari di Jenus «Corpus Dominae 2020», del fumettista Don Alemanno (che intende destinare tutto il ricavato alla ricerca contro il cancro), ci dà forse una misura in più.

Quello della escort è una professione molto controversa, difficile da distinguere dalla prostituzione. Ma per l’ufficio stampa del sito, le cose sarebbero più complesse.

Che differenza ci sarebbe? Secondo il Ceo Mike Morra «le escort sono professioniste che hanno scelto liberamente di intraprendere la via del mestiere più vecchio del mondo, distinguendole da quelle che sfortunatamente sono ancora sfruttate nei racket (prostitute).

Le professioniste in questione curano la loro immagine, investono su loro stesse, in primis con la pubblicità online su diversi siti. Sono professioniste che “lottano” per essere le migliori sex workers della loro città. Le classifiche di Escort Advisor, dunque, rappresentano tutte quelle professioniste che non si improvvisano nel sesso a pagamento e che soprattutto non sono ragazze di strada e sfruttate».

POP Economy | Maia, Top Escort 2019.

Libere di scegliere cosa fare nella vita

Fanno eco le due finaliste. «Mi piace tantissimo, è un bel lavoro – racconta Maia – l’ho scelto per la vita, non ho altri progetti. Del resto, non mi ha mai creato alcun problema, nemmeno nella vita sentimentale.

Non ho mai dato molta importanza a chi voleva farmi la morale. Le donne non sono tutte uguali, ognuna deve essere libera di scegliere cosa fare della propria vita». 

«Sono arrivata a fare questo lavoro inizialmente per necessità – continua Silvia – Non è facile per una trans trovare un lavoro “normale”. Grazie alle recensioni è possibile creare un ambiente sicuro, tanto che è diventato un lavoro piacevole, e continuo a farlo. 

Ormai per me è una professione come tante altre. Ho avuto problemi inizialmente – con la famiglia, con la società – adesso è diverso. Ho un marito che lo vive lo stesso come un lavoro normale. Insomma, oggi posso dire di essere felice».

Chi sono gli utenti e le utenti di Escort Advisor

Stando alle classifiche raccolte dal sito, nel 2019 gli utenti registrati ammontano a oltre 60mila, di questi l’11% sono donne. Il 35% si colloca in una fascia di età che va dai 18 ai 34 anni. I prezzi base ufficiali variano tra i 77 e i 140 euro.

Escort Advisor | Utenti per numero, genere, età.

Dal 2018 il numero di escort registrate nel sito è aumentato del 12%. Se andiamo a vedere da dove provengono scopriamo che al primo posto ci sono ragazze italiane (22%), al secondo le brasiliane (18%).

Escort Advisor | Nazionalità delle escort recensite in Italia.

Quando la prostituzione è davvero reato?

Al contrario di quanto si possa pensare, in Italia è reato solo il favoreggiamento o sfruttamento della prostituzione, soprattutto quella minorile. Inoltre, secondo la legge Merlin, non è permesso esercitata in case d’appuntamento o altri locali adibiti a tale scopo.

Una sentenza della Cassazione del 2000 definisce il favoreggiamento della prostituzione come «oggettivo aiuto all’esercizio del meretricio in quanto tale». Nel 2001 la Terza sezione della Corte di Cassazione, stabilì che è reato anche mettere in contatto il cliente con la prostituta.

Questo potrebbe non riguardare le situazioni in cui clienti e professioniste si organizzano per conto proprio, per esempio attraverso delle recensioni, mentre un albergatore che mette a disposizione le proprie strutture sarebbe sicuramente perseguibile.

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