Femminicidi e violenza di genere in aumento in Italia. E il 32% delle donne viene uccisa con armi da fuoco

Record di maltrattamenti in famiglia, e a pagare sono soprattutto donne e minori. Il movente? Quello che racconta l’etimologia del termine femminicidio: “gelosia e possesso” nel 32,8% dei casi

Crescono i numeri della violenza di genere in Italia. Nel 2018 a essere uccise sono state 142 donne, con un aumento dello 0,7%: una donna in più rispetto al 2017. 119 di loro hanno trovato la morte in famiglia: in questo caso l’aumento è del 6,3%.


A scattare la fotografia, impietosa, a pochi giorni dalla giornata internazionale contro la violenza sulle donne del 25 novembre è il rapporto Eures 2019 su “Femminicidio e violenza di genere in Italia“: mai prima d’ora si era registrata una percentuale così alta – 40,3% – di vittime femminili (l’anno prima era del 35,6%, nel periodo 2000-2018 del 29,8%).


Il movente? Quello che racconta l’etimologia del termine femminicidio: “gelosia e possesso” nel 32,8% dei casi. Aumentano anche le denunce per violenza sessuale (+5,4%), per stalking (+4,4%) e i maltrattamenti in famiglia (+11,7%).

La modalità alle quali più ricorrono gli uomini per commettere il femminicidio? Le armi da fuoco: sono 46 le vittime registrate da Eures nel 2018, il 32%, a fronte delle 22 del 2017 e delle 33 nel 2016.

94 sono poi gli omicidi con vittime femminili censiti in Italia dall’Eures nei primi 10 mesi del 2019: una donna morta ogni tre giorni.

In famiglia

In famiglia i femminicidi passano dai 112 del 2017 ai 119 del 2018. Accadono soprattutto all’interno della coppia: 78 vittime – ovvero il 65,6% del totale, un aumento del 16,4% rispetto alle 67 del 2017. E soprattutto all’interno di coppie “unite”: accade in 59 casi, ovvero il 75,6% del totale. I casi tra coniugi o conviventi sono 46, e 19 sono le donne ammazzate invece da un ex partner: il 24,4% dei femminicidi familiari.

Sempre tra le mura di casa il record di donne ammazzate in generale: qui avviene l’85,1% delle morti che vedono vittime femminili.

Carabinieri davanti all’abitazione della famiglia Buscalia, Boissano (Savona), 18 novembre 2018. Matteo Buscaglia, operaio, ha ucciso la moglie peruviana Roxana Karin Zenteno, tentando poi di togliersi la vita. In casa, al momento del femminicidio, i figli della coppia, di 10 e 12 anni. ANSA/ Andrea Chiovelli

Nel 2018 i femminicidi di donne anziane (over 64) sono stati 48, ovvero il 33,8% delle vittime totali: anche questo dato è in aumento. La percentuale di femminicidi di donne straniere è invece pari al 24,4%: 35 donne, di cui 29 uccise in famiglia.

Il femminicidio, si sa, non arriva (quasi) mai non annunciato: nel 28% dei casi registrati sono stati inoltre riscontrati precedenti maltrattamenti a danno delle vittime (violenze fisiche, stalking, minacce), spesso conosciuti a terze persone. 66 donne (il 45%) sono state uccise al Nord: 56 di loro in famiglia. Segue il Sud con 50 casi (35,2%), di cui 42 in famiglia e il Centro, con 26 casi – 18,3% – di cui 21 all’interno delle mura di casa.

Violenza sessuale

Non va meglio sul fronte dei dati sulla violenza sessuale, che da cinque anni sono in costante aumento: le denunce nel 2018 sono quasi 5mila (4.886 unità), in aumento del 5,4% rispetto all’anno precedente e del 14,8% rispetto al 2014.

1.132 violenze sessuali – il 25,9% del totale – sono state registrate su minorenni. Il Nord registra una crescita maggiore di reati denunciati (+8,3% per il 2018) insieme alle regioni del Centro (+8,5%). Il trend va in direzione opposta invece al Sud, dove le denunce sono scese del 2,7%.

Stalking

Reato a sua volta in crescita secondo quanto emerge da Eures è quello dello stalking: sono state quasi 15mila le denunce nel 2018 (14.871): l’aumento è del 4,4% rispetto all’anno precedente e del 19,5% rispetto al 2014.

Vittima di stalking è soprattutto la donna: accade nel 76,2% dei casi, con un picco in Trentino Alto Adige dell’83%. Le straniere costituiscono l’11,6% del totale. Nel 2017 le donne vittime di stalking erano il 73,9%.

Il 44,7% delle denunce registrate in Italia per il 2018 è geolocalizzabile al Sud. Sempre al Sud, anche l’indice di rischio più alto: 32 denunce ogni 100mila abitanti.

Maltrattamenti in famiglia

Quello dei maltrattamenti in famiglia è il dato che registra il maggiore aumento nel 2018, secondo la fotografia scattata da Eures. Sono 17.453 i delitti denunciati, e si tratta del numero più alto degli ultimi cinque anni.

L’81,6% del totale delle vittime è donna: nel 2017 era l’80%. Le vittime femminili straniere sono il 23,2% come l’anno precedente: le straniere registrano così “indici di rischio” indicativamente tre volte superiori a quelli delle donne italiane.

Quasi 2mila le vittime minorenni, una percentuale (l’11,1% del totale) «molto significativa»: sono 1.965 i casi in valori assoluti, pari a circa 6 al giorno nel 2018. La crescita rispetto al 2017 è del 14%.

In copertina un momento della manifestazione contro la violenza di genere “Non una meno in stato di agitazione permanente”, Roma, 24 novembre 2018. ANSA/Claudio Peri

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