Sondaggi, Supermedia YouTrend: il centrodestra non cresce più. Crisi M5s, è record negativo

di Agi e YouTrend

Nell’ultima settimana registrano un piccolo rimbalzo le forze moderate e centriste

Ormai da diverse settimane i sondaggi sulle intenzioni di voto, puntualmente analizzate nella nostra Supermedia, vedono un centrodestra in forte crescita nel ruolo di prima area politica del Paese, trainato non più solo dalla Lega di Matteo Salvini ma anche dai Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni. Il primato della coalizione conservatrice si conferma anche questa settimana, ma con una novità: la crescita sembra essersi interrotta, e si registra addirittura una lieve diminuzione per la Lega (-0,3%) e per l’area nel suo complesso (-0,2%).


Il partito di Salvini resta ampiamente al primo posto tra le liste con il 33,1%, seguito a distanza da un Partito democratico che però dà segni di ripresa, guadagnando lo 0,6% e tornando sopra il 19 per cento. Continua invece il momento “no” del Movimento 5 Stelle, che anche questa settimana perde oltre un punto e scende al 16,4% – nuovo record negativo per il partito di Luigi Di Maio. Continua ad essere buono lo stato di forma di FDI (9,5%) e anche di Forza Italia, che risale al 7% per la prima volta dopo diversi mesi. Italia Viva di Renzi conferma la sua lenta crescita (mediamente al ritmo di un decimo di punto percentuale a settimana) e si attesta al 5,1%. Tutti gli altri partiti sono sostanzialmente stabili.


Oltre alla frenata della Lega – e del centrodestra nel suo complesso – va rilevato come in queste ultime settimane ci sia stato un piccolo rimbalzo verso l’alto delle forze politiche più moderate e centriste: sommati, i saldi positivi di PD, Forza Italia e Italia Viva valgono un +1,2% in due settimane. Per quanto riguarda l’area di centrosinistra, considerando che anche la Sinistra (in Parlamento ancora con il nome di Liberi e Uguali) guadagna qualcosina, i progressi non giovano più di tanto all’area di governo: quest’ultima, a causa del forte arretramento del M5s, vede pressoché invariato il suo ritardo accumulato nei confronti del centrodestra, che anche oggi è pari a 7,5 punti percentuali.

Siamo quindi in un momento di “interludio” in attesa che nuovi eventi contribuiscano a smuovere una situazione abbastanza cristallizzata, in cui anche le tendenze dell’ultimo mese sembrano essersi arrestate. Un primo elemento che potrebbe dare una scossa in questo senso è il lancio di “Azione”, il nuovo partito di Carlo Calenda appena presentato a Roma insieme al senatore (ex PD) Matteo Richetti.

Naturalmente non esistono ancora sondaggi che abbiano stimato il potenziale elettorale di Azione: ma, poiché l’intenzione di Calenda di dar vita ad un nuovo soggetto politico (in polemica con la decisione del PD di fare un governo insieme al M5S) era nota da tempo, alcuni sondaggisti avevano già iniziato a inserire tra le loro opzioni di risposta una generica “lista Calenda” o “Siamo Europei”– dal nome del manifesto promosso da Calenda in vista delle ultime elezioni europee. Per ora queste stime parlano di una quota di poco superiore all’1% (il massimo registrato finora è l’1,9% rilevato da Euromedia) ma è davvero troppo presto per fare delle considerazioni sull’impatto che avrà questo nuovo partito nel panorama politico italiano.

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