Sondaggio Emg-Acqua, per Masia il Pd rivede la luce: torna al 20%. Fiducia: Salvini stacca ancora Conte

In calo anche il partito di Renzi e Fratelli d’Italia. Crescono i piccoli partiti del centrosinistra

Ancora una battuta d’arresto per la Lega di Matteo Salvini, secondo l’ultimo sondaggio di Emg Acqua per Agorà. Il Carroccio, dopo aver perso nella scorsa rilevazione l’1,2%, questa settimana perde un ulteriore 0,4%, attestandosi al 32,6%. 


Ancora in crescita il Partito Democratico che questa settimana guadagna un ulteriore 0,5%, tornando sulla soglia del 20% nelle intenzioni di voto degli elettori. Gli alleati di governo del Movimento 5 Stelle restano invece stabili al 16,1%. 


Cala ancora anche Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni, che dopo un’ulteriore flessione dello 0,3% si attesta al 9,5%, allontanandosi ulteriormente dalla soglia del 10%. A guadagnare invece lo 0,3% è Forza Italia, che si consolida come quinta forza del Paese portandosi al 7,6%.

Italia Viva di Renzi dopo il balzo di quasi un punto della scorsa settimana perde lo 0,5%, scendendo al 5,2% nelle intenzioni di voto del campione esaminato. 

Fiducia nei leader, Emg Acqua per Agorà Rai 3 – 21 novembre

A seguire, seppur a 3 punti di distanza dal partito di Matteo Renzi, si piazza +Europa, che supera la soglia del 2%, attestandosi al 2,1%. A seguire, gli altri partiti di centrosinistra che guadagnano tutti lo 0,3%: La Sinistra (2%), Europa Verde (1,3%) e Azione, il nuovo partito di Carlo Calenda (1,0%). 

Intenzioni di voto, Emg Acqua per Agorà Rai 3 – 21 novembre

Fiducia nei leader

Matteo Salvini resta il leader che raccoglie la maggior fiducia degli elettori. Scende invece il gradimento del premier Giuseppe Conte, così come quello della leader di FdI Giorgia Meloni

Fiducia nei leader, Emg Acqua per Agorà Rai 3 – 21 novembre

Luigi Di Maio resta stabile al quarto posto, seguito dal segretario del Pd Nicola Zingaretti e da Silvio Berlusconi. In flessione la fiducia verso il leader di Italia Viva Matteo Renzi, mentre resta invariato il gradimento verso Carlo Calenda e nei confronti di Giovanni Toti, leader di Cambiamo!

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